Secondo Ancd (Associazione nazionale cooperative fra dettaglianti) le analisi di Federfarma contro il ddl liberalizzazione del Ministero dello Sviluppo economico, "sorprendono" nel senso di "lasciano dubbiosi". E dove sta la sorpresa? "Dai dati comunicati dall’Agenzia italiana del farmaco, relativi al periodo 2006-2013, i consumi di farmaci Sop e Otc sono diminuiti del 7,4% e quelli di fascia C del 15,7% -risponde Sergio Imolesi, direttore generale di Ancd - e i prezzi di quelli Sop e Otc sono aumentati del 9,7% mentre sono diminuiti del 3% per la fascia C. Non è dunque vero che liberalizzare significa aprire a un uso eccessivo del farmaco da banco". Ricordiamo che la vendita al dettaglio di farmaci in fascia C è monopolio delle farmacie tradizionali.
Povertà sanitaria: quasi +4% nel 2014
Secondo Ancd, Federfarma non fa cenno all'aumento del triste fenomeno della povertà sanitaria nel nostro paese: +3,9% la richiesta, nel 2014, di farmaci agli enti caritatevoli da parte di persone indigenti , ossia, in valore assoluto, da 2.943.659 di confezioni richieste nel 2013 a 3.057.405 del 2014. Sergio Imolesi si chiede allora perché impedire alle parafarmacie di distribuire anche i farmaci di fascia C "quando è evidente il beneficio che ne potrebbe scaturire per tante persone?".
"Per quanto riguarda Conad - prosegueImolesi - il risparmio che abbiamo garantito agli italiani con le parafarmacie è stato sinora di oltre 7 milioni di euro e altri 2,5 potrebbero venire proprio dalla liberalizzazione dei farmaci di fascia C". L'apertura di parafarmacie ha portato a una riduzione media del 20% del costo del singolo farmaco da banco.
