“Bisogna agire al più presto per tutelare il prodotto coltivato dai nostri soci e garantire le loro legittime aspettative di remunerazione e di reddito” - è il monito lanciato dall’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari in merito alla difficile situazione che si è venuta a creare in queste settimane rispetto ai prezzi di vendita delle patate.
“Una situazione in cui si sono sommati – spiega Luciano Torreggiani per l’Alleanza delle Cooperative Ortofrutticole – una serie di fattori concomitanti, quali la sovrapposizione tra i prodotti precoci del sud e quelli del nord, l’immissione di patate provenienti da diversi areali produttivi e l’afflusso di prodotti importati da altri paesi europei: ciò ha causato un eccesso momentaneo di prodotto sul mercato, che ha finito per provocare un inevitabile deprezzamento del prodotto”.
“Non possiamo continuare a svendere un prodotto nazionale d’eccellenza come le patate – prosegue Torreggiani – a prezzi troppo bassi. Noi rappresentiamo le produzione organizzata e come tale le nostre cooperative, da nord a sud, dispongono di strutture di frigoconservazione che possono consentirci di stoccare il prodotto per immetterlo sul mercato tra qualche mese, evitando di continuare a subire azioni speculative in atto da più parti”.
Un’azione, quella sollecitata da Torreggiani, che va a “salvaguardia dei nostri soci produttori agricoli che, con gli attuali prezzi di vendita delle patate, a stento riescono a coprire i costi di produzione, che sono stimati in circa 8/ 9.000 euro all’ettaro”.
L’Osservatorio nazionale della patata stima che quest’anno la produzione nazionale di patate, che in media è pari a circa 14 milioni di patate all’anno per un consumo di circa 18-20 milioni, potrebbe attestarsi su livelli inferiori, a causa delle temperature elevate.