Italmopa avverte che non è tutto oro quel che luccica. L'associazione degli industriali mugnai d’Italia, aderente a Federalimentare e a Confindustria, richiama l'attenzione a una corretta lettura dei dati di mercato dell'attuale contingenza: e contrariamente alle apparenze, il settore molitorio sta registrando, dall’inizio dell'emergenza Covid-19, una contrazione particolarmente significativa, e comunque senza precedenti, dei volumi di vendita di farina di frumento tenero.
Fronte retail
“Le ricorrenti notizie relative al forte aumento delle vendite di farine allo scaffale per utilizzo domestico sono effettivamente corrette. Anzi, tale aumento poteva risultare anche maggiore laddove non si fossero riscontrate perduranti difficoltà nell’approvvigionamento degli imballaggi. È tuttavia importante precisare che esse rappresentano, mediamente, meno del 5% dei volumi totali di farina, complessivamente pari a 4 milioni di tonnellate annue, prodotti dal comparto” sottolinea Giorgio Agugiaro, presidente della Sezione Molini a frumento tenero Italmopa.
“Per cercare di stare dietro alla domanda abbiamo riattivato in tutta fretta una nuova linea per produrre pacchetti da un chilo -afferma Luigi Chiavazza, ad di Molino Fratelli Chiavazza di Casalgrasso (Cn)-. L’emergenza non sta incidendo solo sulla produzione, ma sta scuotendo tutta la filiera produttiva. Produciamo sui 270mila pacchi da un chilo di farina al giorno. Quando in questo periodo, solitamente ne facciamo sugli 80mila”. “Abbiamo ridotto le tipologie di farine prodotte per concentrarci su quelle più rotanti travolti -afferma Chiara Rossetto, ad di Molino Rossetto di Pontelongo (Pd)-, abbiamo deciso di adattare alcuni impianti industriali alla produzione di farina confezionata in pack da 1,5 chili”. La materia prima in Rossetto continua ad arrivare regolarmente nonostante i rallentamenti dettati dalla presenza di molte barriere all'ingresso dell'Italia. Qualche preoccupazione in più per il confezionamento.
Versante Horeca
“A fronte di un incremento nelle vendite delle confezioni da 1 kg destinate ai consumatori che hanno riscoperto, seppur forzatamente, il piacere del pane o della pizza fatti in casa -riprende Giorgio Agugiaro-, Italmopa constata da un lato, un crollo della richiesta proveniente dal canale Horeca (ristoranti, pizzerie, bar, alberghi...) e dalla pasticceria e, dall’altro, una riduzione, seppur contenuta, della domanda da parte della panificazione, così come in altri Paesi comunitari, e di alcuni comparti dell’Industria dolciaria con particolare riferimento, in questo ultimo caso, ai prodotti da ricorrenza. Parimenti Italmopa registra un preoccupante tracollo dell’export dopo un trend positivo ormai ultradecennale riconducibile alla insuperabile qualità e versatilità delle farine italiane”.
I conti non tornano
“Complessivamente” conclude Agugiaro “la riduzione delle vendite dall’inizio del mese di marzo si attesta in misura prossima al 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ed un recupero nei prossimi mesi appare altamente improbabile tenuto conto, in particolare, che il canale Horeca sconterà, anche dopo la fine del periodo di emergenza, una contrazione riconducibile alle necessarie misure di cautela che dovranno essere adottate dagli esercizi commerciali e al forte ridimensionamento dei flussi turistici. A questo riguardo, infine, Italmopa ritiene assolutamente indispensabile che sia garantita, da parte delle nostre competenti Amministrazioni, la massima chiarezza sui tempi e sulle modalità di avvio della fase 2 dell’emergenza, in assenza della quale sarebbero ulteriormente penalizzati comparti, quali quelli della ristorazione e del turismo, già attualmente sull’orlo dell’asfissia”.
Le due facce della medaglia
Secondo Luca Scarsi, marketing manager di Molini Pivetti di Renazzo (Fe), “L'assalto agli scaffali gdo continua ancora, tanto che molte insegne ci hanno contattato per potersi rifornire direttamente da noi. Molini Pivetti dispone di un nuovo magazzino automatizzato con una potenzialità di movimentazione di 150 pallet/ora per arrivare a un serbatoio di 6mila posti pallet da max 1.300 chili cadauna e una capacità di stoccaggio fra le maggiori in Italia, con circa 150mila tonnellate di grano, che garantisce scorte sufficienti per rifornire i clienti in questo periodo emergenziale e permette di arrivare fino alla prossima campagna grano prevista per giugno. Abbiamo adottato misure contenitive del virus in anticipo sui tempi per salvaguardare la salute del nostro team di lavoro e non farci cogliere impreparati all'arrivo di norme più stringenti. Sono aumentati i turni giornalieri di produzione, allargati al sabato e domenica. Uno dei problemi che stiamo riscontrando in queste settimane (fine marzo ndr) è legato al reperimento degli imballaggi. Le aziende che li producono, come tante altre realtà, non erano preparate ad una richiesta così repentina e massiccia”.