Alce Nero, il fatturato 2014 sale a 54,5 milioni

Massimo Monti, ad di Alce Nero SpA
Le vendite dei prodotti a marchio Alce Nero, storico brand del biologico, sono aumentate del 26% nel 2014, e rappresentano il 67% dei ricavi totali (54,5 milioni di euro, +8% rispetto al 2013)

Alce Nero, gruppo alimentare con sede a Monterenzio (Bologna), e una base produttiva di oltre un migliaio di agricoltori e apicoltori biologici, ha chiuso l’esercizio fiscale 2014 con un fatturato consolidato di 54,5 milioni di euro, +8% rispetto al 2013, nonostante la cessione, nel luglio 2014, al socio Conapi, del marchio Mielizia e delle private label relative al miele.

Il ruolo trainante di Alce Nero
Con ricavi di 36,4 milioni, +26% (ma negli ultimi anni ha toccato picchi incrementali anche del 40%), è lo storico marchio Alce Nero a trainare le prestazioni del gruppo. Questo brand rappresenta oggi il 67% del fatturato globale del gruppo, ma nel 2015 la quota dovrebbe arrivare all’80%.

Le vendite sono aumentate in quasi tutti i canali: in particolare +36% nella Gdo e +25,4% nei punti di vendita specializzati nel settore biologico, con un incremento del 34% sul mercato nazionale.

Flessione non proprio lievissima si riscontra invece nell'export (-3,6%), dovuta all’andamento negativo del mercato giapponese.

Da segnalare, fra linee e i prodotti locomotori della crescita, la nuova linea per bambini da zero a tre anni Alce Nero Baby, ma anche le passate, le polpe e i sughi di pomodoro bio, così come i frollini totalmente privi di olio di palma, le composte, i mieli e i legumi lessati.

 

Massimo Monti, ad di Alce Nero SpA
Massimo Monti, ad di Alce Nero SpA

 

Trend positivo anche nel 2015

“Per il marchio Alce Nero l’obiettivo minimo del 2015 è mettere a segno un ulteriore incremento del 12% - commenta Massimo Monti (foto), amministratore delegato Alce Nero SpA- anche se l’ottimo inizio del 2015 e i programmi di lancio di nuove referenze ci fanno sperare nel raggiungimento di risultati anche migliori. Questo nonostante la prima parte dell’anno sia risultata particolarmente complessa sul fronte della disponibilità di materia prima biologica, in particolare olio, farro e miele, a causa degli scarsi raccolti del 2014”.

 

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