È stato approvato nella seduta odierna della Conferenza Stato-Regioni, il decreto ministeriale che dà attuazione al bonus “Donne in campo”, previsto nella Legge di Bilancio 2020. Con l’istituzione di un fondo rotativo dalla iniziale dotazione pari a 15 milioni di euro, si concederanno mutui a tasso zero fino a 300.000 euro per la durata massima di quindici anni, comprensiva del periodo di preammortamento, alle donne con qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto nonché alle società composte al femminile per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione. I finanziamenti copriranno fino al 95% delle spese ritenute ammissibili.
“Si tratta di un importante provvedimento per sostenere le oltre 200mila aziende agricole al femminile, attive oggi in Italia e per incentivarne di nuove –commenta Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle Politiche Agricole a margine della Conferenza Stato-Regioni–. Una misura che assume ancor più rilevanza alla luce dell’attuale situazione emergenziale causata dal Covid-19. Nei momenti più critici della pandemia, le imprese agricole hanno compiuto sforzi rilevanti: ora è importante guardare al futuro per programmare il loro rilancio. Facendo leva sull’accesso al credito, le donne potranno svolgere un ruolo sicuramente decisivo per raggiungere questi obiettivi”.
Le iniziative ammissibili a finanziamento dovranno riguardare il miglioramento del rendimento e della sostenibilità dell’azienda agricola, mediante riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse; miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere animale purché non si tratti di investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea nonché realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura. Sarà possibile finanziare anche l’acquisto di terreni, nel limite del 10% dell’investimento totale da realizzare, il quale dovrà necessariamente concludersi entro 24 mesi dalla data di ammissione all’agevolazione pena la revoca del finanziamento. Il soggetto attuatore della misura sarà Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare del Ministero delle Politiche Agricole.