Agricoltura biodinamica, un approccio per ristabilire il contatto con la terra

Per un vino prodotto a maggiore contatto con la natura, Demter a Vinitaly traccia le linee di sviluppo dell’agricoltura biodinamica

Quello biodinamico è un approccio olistico, ecologico ed etico all’agricoltura, al cibo e alla nutrizione, che vieta per esempio l’uso di ogm e che si pone l’obiettivo di ricreare ecosistemi più equilibrati, che tengano conto dell’ambiente in cui vivono è diventato una necessità. Lo descrive così Demeter, associazione di produttori, trasformatori e distributori, ente certificatore per prodotti alimentari, e di altro genere da agricoltura di questo tipo. Al Vinitaly di Verona si è tenuta il tavolo titolato ‘A cento anni dalle conferenze di Koberwitz: quali verità per la viticoltura biodinamica?’ per cercare di fare il punto sull’approccio dell’agricoltura biodinamica applicata alla realtà del vino.

Quali priorità per l’agricoltura biodinamica in campo vinicolo?

“Le urgenze del tempo erano quelle di lavorare per la qualità degli alimenti -dice Michele Lorenzetti, produttore e consulente, azienda Terre di Giotto -. Un’urgenza ad oggi intensificata. In aggiunta, oggi c’è quella del recupero di fertilità dei terreni. La biodinamica è un metodo agricolo che fa proposte concrete e serie in tal senso”. I vantaggi dell’agricoltura biodinamica vengono anche da un rapporto diverso con la terra. Torna centrale la creatività dell’agricoltore: “L'agricoltore che pratica il metodo agricolo biodinamico -illustra Elisabetta Foradori, membro del cda di Demeter- ha l'importante compito di poter modificare a partire dalla terra: non è una cosa banale. Poi attraverso il metodo agricolo che pratichiamo ha degli strumenti che ci portano a poter intervenire in maniera molto sottile e a portare la pianta ad essere più resistente a quello che succede sia a livello climatico che di malattie. Siamo degli agricoltori che possono attraverso l'osservazione e l'ascolto trovare le strade. Non ci sono delle ricette: l’agricoltore ha anche ripreso la sua parte creativa, la sua indipendenza rispetto a un'agricoltura convenzionale che invece impone metodi e vincoli all’agricoltore”.

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