Per Adcc, urgente puntare sulla formazione dei direttori

Da sin. Gaetano Graziano (vice presidente Adcc), Paolo Putrino (segretario nazionale), e Stefano Pessina, presidente Adcc
L'Associazione direttori centri commerciali ha compiuto tre anni. A Milano, secondo incontro pubblico sull’evoluzione di questa professione

Adcc, Associazione dei direttori dei centri commerciali, compie tre anni (è nata il 30 novembre 2016) e fa il punto della situazione con Stefano Pessina, presidente di Adcc, nonché asset manager & letting advisor di Generali Real Estate da maggio 2018.

Adcc è presente sui principali social, è un'associazione apolitica e senza scopo di lucro, precisa Stefano Pessina, e soprattutto non svolge attività sindacale e rappresentativa in concorrenza con altre Associazioni. Obiettivo principale di Adcc è sempre stato quello di evidenziare la complessità del ruolo di direttore di centri commerciali per valorizzarne la figura. Ed è -quello del direttore- un profilo "multitasking -aggiunge Pessina- che svolge almeno tre mestieri corrispondenti alle tre principali categorie di interlocutori con cui si interfaccia: i tenant ossia i conduttori/retailer; le proprietà; e i flussi di clientela". Il direttore del centro commerciale si può definire, per riprendere l'icastico ossimoro di Pessina, un "tuttologo specializzato": deve sapere di gestione e contabilità, deve conoscere i fondamentali del marketing con obbligatori aggiornamenti in chiave digital e phygital, deve avere competenze sui principali indicatori di conto economico dei tenant del centro commerciale, dal (corretto) tasso di sforzo per ciascuno dei tenant alla capacità di dosare il rapporto tra Mgr e variabile, sopratutto in una fase dell'economia dove la tendenza sempre più forte indirizza verso l'abbassamento del primo e l'innalzamento del secondo".

da sin. Mauro Abruzzese (Ceo di Ocm International e vice presidente Adcc), Paolo Putrino, segretario nazionale Adcc e Stefano Pessina, presidente di Adcc

In questo senso un bravo direttore di centri commerciali è per forza di cose partner necessario per l'asset management, soprattutto in un mercato, come quello italiano, dominato al 70% da proprietà europee e internazionali e caratterizzato quindi da distanze notevoli -e non solo sotto il profilo meramente chilometrico- tra asset manager e direttore del centro. Le distanze geo-chilometriche sono poi aggravate spessissimo da quelle culturali: non c'è una statistica al proposito (e invitiamo Adcc a promuovere apposite ricerche) ma c'è una scarsa conoscenza delle lingue europee anche a livello di direttori di centri commerciali: "almeno l'inglese -aggiunge Pessina- è indispensabile: senza, non si va più da nessuna parte, soprattutto nella necessità crescente di dialogare con proprietà non italiane". Ma il problema delle incompetenze linguistiche proprie di molti nostri connazionali rimanda a una pervicace attitudine degli italiani al monolinguismo (spesso anche pessimo). In questo siamo battuti ampiamente persino dai vicini abitanti dei Balcani, intendo dalla Croazia all'Albania o al Kosovo "dove gli imprenditori parlano quattro, cinque lingue, inglese e tedesco compresi" postilla Mauro Abruzzese, che oltre ad essere vice presidente di Adcc, è anche un conoscitore di quei paesi perché in Kosovo sta sviluppando il primo polo commerciale di stile europeo, nella seconda città (Ferizaj) di questo piccolo stato grande e popolato come l'Abruzzo. Abruzzese ha fondato Ocm International per conto di un giovane (46enne) imprenditore kosovaro che ha diversi interessi fra i quali 5 stabilimenti industriali. "È un nuovo mondo per i retailer italiani -aggiunge Abruzzese-  che qui sono molto apprezzati, a livello di marchi e insegne".

In sintesi, "Il direttore del futuro dev'essere formato a comprendere le varie esigenze del territorio e decidere in autonomia le azioni da intraprendere per il buon andamento del centro commerciale" come sottolinea Gaetano Graziano, vice presidente di Adcc.

Adcc ha un bacino d'utenza potenziale molto ampio: in Italia ci sono (more or less) poco più di un migliaio di centri commerciali (Sincron Inova ne censisce 1.189 per totali 37.183 negozi nell'edizione 2018 della pubblicazione allegata a Mark Up 274, novembre 2018). Ma questo non vuol dire che ci siano 1.000 direttori, perché un direttore può gestire mediamente da 5-6 centri. Quindi il bacino d'utenza, o per meglio dire, il target primario, di Adcc è costituito da 200-250 direttori solo in Italia. C'è ancora molto lavoro da fare.

 

 

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