Secondo il report Global Voices di ESW (società globale specializzata nel cross border trade e nel direct-to-consumer DTC) che ha analizzato il comportamento in tema di omnicanalità di oltre 18.000 consumatori in diciotto Paesi, in testa, come leader nell'omnicanalità, troviamo gli Emirati Arabi Uniti seguiti da India e Sudafrica.
Questi Paesi vantano il 65% di consumatori che utilizzano più canali per finalizzare i loro acquisti. Tuttavia, emerge un divario significativo tra gli stati citati e l'Italia, che, insieme al Giappone, conta il 40%.
Un altro dato importante che emerge dall'indagine indica come gli acquirenti omnicanali tendano a spendere il 15% in più rispetto a coloro che effettuano acquisti attraverso un solo canale di vendita. Numeri che sottolineano l'importanza dell'integrazione dei canali per brand e insegne, per massimizzare le entrate e migliorare l'esperienza complessiva del cliente.
"I consumatori internazionali passano da un canale di vendita all’altro di continuo e i brand e i retailer di successo devono adeguarsi di conseguenza al fine di soddisfare e superare le loro aspettative in ogni fase”,commenta Martim Avillez Oliveira, Chief Revenue Officer di ESW.
Emerge, quindi, la necessità anche per i brand e i retailer italiani di implementare infrastrutture commerciali che soddisfino al meglio le esigenze dei clienti, tenendo conto delle loro caratteristiche e del diverso approccio delle varie fasce sociali per età, reddito, scolarità, ecc.
Generazioni a confronto
A livello globale i Millennials emergono come pionieri nell'adozione dell'omnicanalità, il 58% di loro effettua ricerche, acquisti e resi attraverso canali multipli, registrando un aumento del 22% rispetto all'anno precedente. Questo suggerisce che le preferenze di acquisto stanno rapidamente evolvendo e che le aziende italiane devono per rimanere competitive sul mercato.
Sebbene i Millennials siano in testa, anche altre generazioni stanno abbracciando l'omnicanalità: il 53% della Gen Z, il 51% della Gen X e il 46% dei Baby Boomers optano per un approccio omnicanale, dimostrando come questa tendenza, su scala mondiale, non sia limitata a una singola fascia demografica.
"Tuttavia, stabilire una presenza omnichannel nei mercati internazionali è più complesso del semplice lancio online: richiede una comprensione dei diversi clienti e la creazione di infrastrutture", afferma ancora Oliveira.
Difatti, l'omnicanalità non riguarda solo i canali utilizzati, ma riflette anche lo stile di vita dei consumatori. Questo sottolinea l'importanza di comprenderne le abitudini, il tempo libero e lo stile, adattando le strategie di vendita di conseguenza.
Categorie di acquisto e trend internazionali
Data la propensione di giovani e giovanissimi a effettuare gli acquisti tramite canali non tradizionali, non sorprende che la categoria globale multicanale più acquistata sia l’elettronica (60%), seguita da cosmetici (58%), hobby e giochi (58%), calzature (56%), abbigliamento (55%) e lusso (49%).
Ogni categoria ha registrato un aumento a due cifre rispetto allo scorso anno: ad esempio, i beni di lusso registrano un incremento del 36% dei guadagni e l'elettronica del 30%. Inoltre, l'indagine ha identificato due aspetti cruciali per attrarre un maggior numero di acquirenti omnichannel: la sostenibilità, con processi produttivi responsabili dal punto di vista ambientale, e la notorietà del brand, dove qualità e valori sono necessari per conquistare la fiducia e la fedeltà dei consumatori.