I grandi formaggi italiani resteranno esclusi dalla tutela in Giappone. È questo il contenuto dell’accordo UE-Giappone siglato qualche settimana fa, ma reso noto nelle scorse ore: tutti i formaggi italiani DOP inseriti nell'accordo risultano oggetto di eccezioni che, di fatto, consentono liberamente la loro imitazione e/o copia.
Assolatte era riuscita, collaborando con le autorità nazionali ed europee, a far comprendere nell'accordo bilaterale 10 formaggi DOP italiani (sulle 19 IG casearie comunitarie inserite nell'accordo). Ovvero il 100 per 100 dei formaggi DOP attualmente esportati in Giappone, nessuno escluso (Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di bufala campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana, Taleggio).
Conscia della necessità di un certo grado di flessibilità per poter arrivare, nei prossimi anni, ad una piena tutela dei formaggi italiani Dop, Assolatte aveva dato il suo via libera ad alcune limitate eccezioni, temporali. Ma la lista delle IG resa pubblica dalla Commissione demolisce del tutto la protezione dei formaggi italiani, liberalizzando di fatto "l’italian sounding”.
Saranno tutelati, ad esempio, i nomi composti Grana Padano e Pecorino Romano, ma chiunque potrà produrre o vendere un “grana”, un “padano” o un “romano” realizzato ovunque e con modalità indefinita.
In particolare, nel caso del Parmigiano Reggiano, un asterisco chiarisce che la DOP è salva ma che chiunque potrà registrare il marchio "parmesan" nel mercato giapponese.
Attualmente sono in corso negoziati con la Cina e con i Paesi del Mercosur, sui quali Assolatte lavora con grande determinazione.