Un settore di scarsa loyalty alla marca, quello dei prodotti per l’infanzia, che a livello globale nel segmento beni alimentari e pannolini registra rispettivamente un calo dei volumi di vendita del 5,7% e del 2,3% nell’ultimo triennio. Questi i dati emersi dall’indagine svolta da Nielsen su 30mila persone in 60 Paesi.
Gli acquirenti italiani di cibo per bambini dichiarano al 78% di aver cambiato almeno una volta brand guidati da ragioni di risparmio economico, questo il principale fattore dell’infedeltà. Nello specifico, si tratta di 4 driver: Il 45% è stato attirato dalla presenza di promozioni, il 38% da un costo inferiore, il 24% da un feedback positivo di amici o familiari e l’11% da raccomandazioni di professionisti nell’ambito medico per l’infanzia.
Tra i brand non c’è tuttavia equivalenza. Va infatti evidenziato che solo l’11% degli shopper si fa guidare esclusivamente dal prezzo, mentre il 65% lo ritiene determinante ma all’interno di una rosa di marchi di fiducia, percentuale che sale di tre punti per il comparto pannolini. Resta infine un 24% di genitori che compra alimenti per l’infanzia indipendentemente dal loro costo, in linea con una maggior rilevanza attribuita nel nostro Paese agli aspetti nutrizionali del prodotto.
Influencer. A seguire un’infografica dettagliata sulle fonti di informazione e d'influenza sull'acquisto nei segmenti food e pannolini.