Una buona annata per la produzione vinicola italiana, che stando alle previsioni vendemmiali 2015 rese note da Unione Italiana Vini, Ismea e Mipaaf, restituisce al nostro Paese la leadership mondiale con 47 milioni di ettolitri. Si tratta di un incremento del 12% rispetto all’anno precedente, cui corrisponde una crescita generalizzata in quasi tutte le regioni eccetto Calabria (-10%), Lombardia (-3%) e Toscana (0%).
Strategia e futuro. “Il dato complessivo quali-quantitativo è certamente molto soddisfacente: l’aumento in quantità delle uve e la divaricazione crescente tra i prezzi dei vini da tavola e quelli a Denominazione di Origine conferma la strategia produttiva del Paese orientata con decisione verso la territorialità, le denominazioni, cioè produzioni ed elevato valore aggiunto. Un segnale di conferma che fonda una giustificata fiducia verso la crescita complessiva del valore della produzione vitivinicola italiana con riflessi auspicabili sull’export del 2016 dove a questo punto, sfuggendo alla morsa ribassista imposta quest’anno dai vini spagnoli, è lecito attendersi incrementi di fatturato più consistenti rispetto a quelli del 2015”, questo il commento di Domenico Zonin, Presidente Unione Italiana Vini, in merito ai risultati preliminari.