di Elena Giordano
Epic Rights, rappresentato nel nostro Paese da Copyright Promotion Licensing Group, ha studiato un piano di commercializzazione basato su due declinazioni, Heritage Woodstock (che utilizza immagini, simboli e icone che colgono il momento di quell'epoca) e Lifestyle Woodstock, che ripropone i temi iconografici e visivi dell’evento). Come spiega Maria Giovanna Gurrieri, Managing Director Cplg Italia: “I settori del tessile, dell’abbigliamento e degli accessori interpreteranno al meglio i valori della property, anche nel nostro Paese”. E prosegue: “Occorre sensibilizzare il pubblico sul marchio, perché è vero che la moda hippie forse non è mai tramontata, ma occorre concentrarsi sul logo del concerto, che è immediatamente riconoscibile, e su proposte di prodotto ‘ispirazionali’ suggerite dalla guida grafica. In breve, significa riproporre quello che l’evento ha significato per quelli che c’erano e lo hanno vissuto, e tramandarlo alle generazioni attuali, con dei prodotti di uso quotidiano, identificando un modo di vivere pacifico e rispettoso degli altri e della natura, che si esprimeva attraverso la musica, più che lasciare spazio alla stravaganza o agli eccessi della corrente dell’epoca”.
Licenze Woodstock sono già presenti sul territorio americano e canadese (si ricordano per esempio marchi come Bioworld e Sakar), ma anche in Europa, per un totale di più di cinquanta. “Alcune di queste sono mondiali, per cui può essere interessante valutare la distribuzione a livello locale, contenendo gli investimenti iniziali”. Quanto vale, la property Woostock? Secondo Guerrieri: “È difficile quantificare l’immaginario collettivo dei fan dell’epoca, ma possiamo tranquillamente dire che la moda e il trend di quegli anni sono stati s’ispirazione per grandi stilisti e designer, negli anni successivi. Acquistare i diritti di sfruttamento del marchio di un’epoca è un ottimo investimento ed è un trend che si rinnova sempre”.