I tipici centri commerciali Usa, i cosiddetti “shopping mall”, sembrano percorrere lentamente il viale del tramonto, sulla scia di un fenomeno ancora agli albori ma crescente, che vede il 15% degli stessi sempre più deserti e a rischio chiusura. Tuttavia, come riportato da Repubblica, non si tratta questa volta di un problema legato al calo dei consumi, che negli Stati Uniti sono in ripresa, o di una diretta conseguenza dell’aumento dell’e-commerce. L’arretramento dei tradizionali centri commerciali affonda le sue radici direttamente nel tessuto sociale americano, sempre più caratterizzato da un divario tra ricchi e poveri, che orientano le loro preferenze di consumo rispettivamente verso negozi e catene chic, oppure discount più economici. È il modello del centro commerciale in sé ad essere messo dunque in discussione, poiché tradizionalmente caratterizzato da catene distributive come Sears, che si rivolgono a quella fascia media statunitense oggi sempre meno popolosa.
In quanto parte integrante della storia sociale e culturale Usa, gli shopping mall deceduti vengono progressivamente elencati perfino da un apposito sito web nato ad hoc con l’eloquente denominazione www.deadmalls.com.