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Oltre al classico corredo statistico su economia e consumi italiani, il Rapporto Coop 2011 contiene un capitolo, il sesto, dedicato alla Gda, ricchissimo di dati e informazioni sull'evoluzione della rete distributiva, nelle sue variabili fisiche (consistenza di rete) ed economiche (fatturati, produttività, indicatori- chiave di conto economico), con specifici ingrandimenti a livello di regioni e provincie. La distribuzione italiana, intesa come complesso di formati e canali che riportano all'area del commercio al dettaglio a libero servizio su piccole, medie e grandi superfici, indipendentemente dalla configurazione societaria e organizzativa (Gd + Da/Do), sta vivendo una fase di forte riflessione dovuta principalmente, ma non solo, alla perdurante situazione di crisi dei consumi che impatta più o meno seriamente sui risultati commerciali (vendite e margini). In questo articolo riprendiamo, commentandole, una serie di tabelle che visualizzano alcune tendenze fondamentali della Gda in questi ultimi tre anni. I dati riportano a tre voci fondamentali per tastare il polso alla distribuzione italiana a libero servizio nelle sue principali segmentazioni dimensionali: -andamento delle vendite a volume e valore -produttività per formati distributivi - saldi aperture/chiusure e cambi di organizzazioni commerciali (network)
Alimentare: trend delle vendite | |||||||||||||||||||
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valori in milioni di euro e in % | |||||||||||||||||||
2007 | 2009 | 2010 | INCIDENZA | VAR. 09/10 | VAR. 07/10 | ||||||||||||||
libero servizio | 13.653 | 12.931 | 12.366 | 13,4 | -4,4 | -9,4 | |||||||||||||
super | 36.260 | 37.567 | 37.951 | 41,1 | 1,0 | 4,7 | |||||||||||||
super 400-799 | 12.595 | 12.813 | 12.382 | 13,4 | -3,4 | -1,7 | |||||||||||||
super 800-1.499 | 14.033 | 14.567 | 14.735 | 15,9 | 1,2 | 5,0 | |||||||||||||
super 1.500-2.499 | 9.631 | 10.187 | 10.833 | 11,7 | 6,3 | 12,5 | |||||||||||||
iper | 28.042 | 29.993 | 30.423 | 32,9 | 1,4 | 8,5 | |||||||||||||
iper 2.500-4.499 | 9.206 | 11.000 | 11.116 | 12,0 | 1,1 | 20,8 | |||||||||||||
iper 4.500-7.999 | 10.302 | 10.188 | 10.451 | 11,3 | 2,6 | 1,4 | |||||||||||||
iper =>8.000 | 8.534 | 8.805 | 8.856 | 9,6 | 0,6 | 3,8 | |||||||||||||
discount | 8.170 | 11.093 | 11.660 | 12,6 | 5,1 | 42,7 | |||||||||||||
TOTALE | 86.125 | 91.584 | 92.400 | 100,0 | 0,9 | 7,3 | |||||||||||||
Fonte: Nielsen - Rapporto Coop 2011 Consumi e distribuzione | |||||||||||||||||||
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Evoluzione della rete distributiva | |||||||||||||||||||
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variazioni cumulate dicembre 2008-giugno 2011- valori in unità | |||||||||||||||||||
IPER | SUPER | LIBERO SERVIZIO | DISCOUNT | ||||||||||||||||
Aperture | 93 | 905 | 2.332 | 860 | |||||||||||||||
Chiusure | 22 | 780 | 2.866 | 479 | |||||||||||||||
Saldo | 71 | 125 | -534 | 381 | |||||||||||||||
Cambi di organizzazione | 58 | 1.849 | 5.306 | 558 | |||||||||||||||
*Nel calcolo del saldo tra aperture e chiusure rientrano anche possibili cambi di formati. È evidente il processo di razionalizzazione che interessa le superfici di vendita più piccole. Il libero servizio (superfici inferiori a 400 mq) evidenzia quasi 2.900 chiusure rispetto a un minor numero di aperture (2.332 nuovi negozi) con un saldo negativo di oltre 530 punti di vendita. | |||||||||||||||||||
Fonte: Nielsen - Rapporto Coop 2011 Consumi e distribuzione | |||||||||||||||||||
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Vendite aggregate grocery della Gda
Nel primo semestre 2011 il fatturato grocery aggregato della Gda ha registrato +2,9% in valore e +1,0% in volume. Questa tendenza sembra preludere a un'inversione di tendenza rispetto all'andamento deflattivo degli ultimi due anni. Solo in due circostanze le vendite a volume hanno superato quelle in valore: nel biennio 2004-2005 e nel 2010, anno in cui la crescita delle vendite in volume (+1%) ha superato quella in valore (+0,8%). Nel 2009 si è verificato, per la prima volta dal 2000, un calo complessivo (sia in volume sia in valore) del fatturato aggregato.
I format di successo
In termini di vendite al metro quadro, nella dinamica degli ultimi tre anni spiccano solo i discount e altri due formati della Gda: gli ipermercati da 2.500 a 4.500 mq, che crescono di 6 punti percentuali dal 2007 (=100) al 2010, e i supermercati della classe dimensionale 1.500-2.500 mq, che registrano una crescita più modesta di un 1 punto percentuale. I discount hanno aumentato le vendite, a parità di superficie, di 8 punti percentuali. Tutti gli altri formati sono sotto i livelli del 2007, con particolare calo per il libero servizio e gli ipermercati da 4.500 a 8.000 mq, che perdono 9 punti percentuali. Un altro criterio di misurazione delle prestazioni distributive dei singoli formati consiste nello stabilire la produttività della rete in base a quanta superficie di vendita è necessaria per ottenere un punto in più di quota di mercato. Sulla base di questo parametro (si veda grafico 2) nel 2010 alla Gda italiana occorrevano in media 13.000 mq in più per crescere dell'1% in quota di mercato rispetto al 2007. Per le piccole superfici a libero servizio ce ne volevano addirittura 35.000 in più, mentre il discount è l'unico canale/formato a non aver bisogno di crescita fisica di rete. Poco significativa la variazione per i punti di vendita tra 2.500 e 4.500 mq per i quali sono necessari solo 1.000 mq in più. Al contrario, gli ipermercati più grandi (4.500-7.999 mq e oltre 8.000 mq) hanno bisogno rispettivamente di 21.000 e 12.000 mq in più per ottenere 1 punto di quota. A livello di città metropolitane (le principali: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia) è interessante notare il primato di Firenze (oltre 10.600 euro al mq nel 2010) seguita da Milano (8.700 euro al mq) e Genova (7.348). A livello di canali/formati, il quadro cambia: negli ipermercati e nel libero servizio Genova è prima (12.454 euro al mq negli iper), mentre nei discount si segnala Roma (6.381 euro al mq). Firenze svetta invece nei supermercati.
Saldi aperture/chiusure e passaggi di network
Queste due voci sono molto importanti per inquadrare i processi di riconfigurazione strutturale di un mercato. La prima (saldi aperture/chiusure) è di natura macroeconomica. Nel 2009 e 2010 il numero delle chiusure è rimasto stabile (1.542 nel 2009 e 1.597 nel 2010). Le aperture invece sono state in numero maggiore nei due anni rispetto alle chiusure, accelerando nel 2010 e garantendo un saldo positivo nel biennio per quasi 400 nuovi punti di vendita. Il primo semestre 2011 sembra, invece, preludere a una netta battuta d'arresto: le nuove aperture si sono fermate a 654 unità, numero notevolmente inferiore alle oltre 1.000 chiusure dello stesso periodo, con un saldo negativo che azzera quasi del tutto l'incremento degli ultimi due anni. La seconda voce (passaggi di network) rimanda a un fenomeno ancora più cruciale per l'ambito distributivo (Gda) perché dà una fotografia della stabilità organizzativo/ imprenditoriale della rete. Nel 2010 oltre 3.000 unità hanno cambiato network, fenomeno che tende ad accelerare: nel primo semestre 2011 i cambi sono 1.725. ■
Produttività dei formati
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Tasso di sviluppo necessario
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Le prime 20 province italiane per crescita
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