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1. La marca del distributore vale mediamente il 18% delle referenze
2. A scaffale gli store brand occupano uno spazio segmentato per specialità
I dati del Laboratorio di
Mark Up forniscono informazioni
importanti sulle
politiche di assortimento
delle insegne, sulle differenze
tra le realtà italiane e
sulla diffusione e il ruolo
delle marche negli assortimenti
e nelle piazze.
Pur
con i limiti dovuti alla non
contemporaneità delle rilevazioni
per piazza e al paniere
prodotto, l'analisi dei
dati fornisce informazioni
in merito alla scala prezzi
nelle piazze, nelle principali
tipologie distributive e insegne,
alla concorrenza di
prezzo tra le insegne e all'importanza delle marche
del distributore e dei
primi prezzi.
I contenuti dell'articolo
- Il quadro store brand
- Pasta fresca non ripiena
- Il confronto tra le piazze: le scale prezzi e i parametri dell'assortimento
- Marche tattiche
- Il laboratorio di MARK UP: fonti di informazione della politica distributiva
- Primatista
- L'assortimento definito dalle principali marche
- Il campione e le insegne nel 2009
- Selex-A&O e Famila il mix concorrenziale
- Scala prezzi pasta
- Conad forti differenze territoriali
- Coop aggressività superiore
- La competitività dei primi prezzi per le principali insegne e dati medi
- Ipercoop posizionamento marcato
- Esselunga profondità elevata
- La competitività delle marche dei produttori
- Gs e DìperDì anno di transizione
- Carrefour posizionamento differenziante
- La competitività delle marche strategiche per le principali insegne
- Il Gigante meglio nel mezzo kg
- Pam in competizione con il discount
- Panorama scala prezzi ampia
- Supermercati Sma - Simply conversione in corso
- Auchan store brand capillare
- Standa/Billa non graffia nei 500 g
- Iper debole fra gli ipermercati
- I discount: nei prezzi le microscale
- Le logiche della categoria