La torrefazione italiana (800 operatori) sta fronteggiando difficoltà legate all’impennata senza precedenti dei costi delle materie prime e di produzione

Per aiutare il comparto italiano della torrefazione, messo in difficoltà dal "continuo incremento dei costi che ricadono su tutta la filiera" arriva un plafond di 50 milioni di euro dalle banche, nella fattispecie Gruppo Mediocredito Centrale (MCC, BdM Banca e Cassa di Risparmio di Orvieto). Ovviamente,Unione italiana food e il Comitato italiano del caffè, che rappresenta 65 aziende del settore pari al 70% del mercato nazionale, esprimono la propria soddisfazione.

Ad accendere per primo i riflettori su questa situazione è stato Mirco Carloni, Presidente della Commissione agricoltura alla Camera dei deputati, che con un’interrogazione parlamentare ha sottolineato la necessità di un intervento concreto a sostegno degli oltre 800 torrefattori italiani che chiedono un sostegno per la filiera del caffè, settore strategico per il made in Italy che negli ultimi anni ha dovuto fronteggiare difficoltà legate all’impennata senza precedenti dei costi delle materie prime e di produzione, (già però in non minima parte riversate e compensate con incrementi ai bar e sui prezzi della tazzina al bancone, ndr)

LE RAGIONI DEGLI AUMENTI

I motivi alla base degli aumenti sono legati a numerosi fattori esterni, come 1) le condizioni climatiche sfavorevoli nei Paesi produttori che hanno influenzato la quantità e la qualità dei raccolti, 2) le normative europee sempre più stringenti in materia di anti-deforestazione e due diligence, 3) i rincari dei trasporti marittimi e l’aumento dei costi dell'energia, dei carburanti e dei materiali d'imballaggio. Uno scenario aggravato dalla speculazione finanziaria, che sta mettendo sotto pressione l’industria globale del caffè.

L’iniziativa di Gruppo Mediocredito Centrale rappresenta dunque un segnale positivo in un momento di generale incertezza, oltre che un valido sostegno finanziario per le aziende "per tutelare la qualità dei prodotti italiani e i posti di lavoro" di un settore che rappresenta una voce importante dell’industria agroalimentare nazionale. Nel primo semestre 2024, il caffè torrefatto è stato il quarto prodotto più esportato, con un giro d’affari di 1,186 miliardi di euro, +6,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il trend positivo si è confermato anche nel terzo trimestre 2024, in cui l’export ha riportato un incremento del 7,7% in valore e del 4% in volume, confermando la resilienza del settore e la sua capacità di mantenere alta la qualità e la competitività sui mercati internazionali.

L’impegno di Unione Italiana Food e dei suoi associati è quello di continuare a valorizzare e tutelare la qualità del caffè italiano, le sue aziende e il suo patrimonio culturale in un periodo di grandi difficoltà. Per questo l’associazione continuerà a monitorare con attenzione l'evolversi della situazione, sollecitando politiche di supporto e strategie che garantiscano la sostenibilità e la competitività di un comparto che è parte integrante della tradizione e dell'economia del nostro Paese.

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