I dazi di Trump sul vino italiano potrebbero determinare una perdita a valore di 330 milioni di euro nel 2025. Lo dicono i dati dell’osservatorio Uiv. Il danno potrebbe essere più lieve (250 milioni) nel caso in cui il dollaro mantenesse la posizione di forza di cui ora gode contro l’euro: un biglietto verde forte è una condizione favorevole per il nostro export.
Vino Ue in Usa, il caso della Francia fa scuola
Il valore della possibile perdita è calcolato sull’esperienza francese occorsa tra metà 2020 e primo trimestre 2021. Uiv ipotizza dazi al 20% su tutti i vini fermi e al 10% per gli spumanti. La differenza tra le due tipologie sarebbe legata alle pressioni del mercato americano, che preferisce le nostre bollicine.
Export di vino italiano in Usa, 2024 in calo
Il 2024 si chiuderà con un valore delle spedizioni in Usa poco sopra 1,9 miliardi di euro, il 24% dell’export di vino italiano nel mondo. La contrazione determinata dai dazi, rileva Uiv, dovrebbe far calare il valore dell’export sotto 1,7 miliardi di euro, ovvero meno del 2021. Il calo si inserisce in un solco peraltro già tracciato. Sempre per Uiv, il 2024 si è chiuso con un calo a volume nelle vendite di vino italiano negli Usa del 4,4% (ed è un dato migliore del totale del comparto vino, calato del 7,2%).
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Il prosecco brinda, in controtendenza
Pagano dazio (o meglio sconto) sia bianchi che i rossi, entrambi a -6,4%, nonostante sui secondi sia da segnalare in controtendenza la tenuta di Brunello di Montalcino e Barolo. Bene invece gli spumanti (+1,5% nell’export verso gli Usa), sostenuti dal prosecco. Le vendite di spumante nel mercato americano coprono ormai il 37% del totale del comparto vino, un punto percentuale sopra i bianchi (i rossi sono al 16%).