Lo studio dell’andamento delle retribuzioni è un indicatore significativo dell’economia reale. Tra i diversi rapporti, l’ultimo di Odm Consulting (società di Gi Group Holding che si occupa di Consulenza HR e indagini retributive) prende in considerazione i diversi settori. Il primo dato è quello complessivo: nel periodo dei primi nove mesi di quest'anno, si osserva un aumento delle retribuzioni pari al 3,6%, mantenendo una continuità rispetto all'anno scorso, quando la crescita era stata del 3,7%. Pur parlando di movimenti dello “zerovirgola”, si tratta di un cambiamento significativo, poiché per la prima volta in quattro anni l'adeguamento stipendiale supera il tasso di inflazione. Le proiezioni indicano che questa tendenza potrebbe continuare anche nel 2025.
Una dinamica dimensionale
La retribuzione di base può differire notevolmente a seconda della grandezza dell'azienda, della zona geografica e del settore di appartenenza, con effetti variabili a seconda del livello di inquadramento. In generale, la ricerca rileva che con l'aumento delle dimensioni dell'azienda, anche la retribuzione tende a salire, sebbene questo avvenga in modo differente per i vari inquadramenti. Un aspetto interessante riguarda i quadri che lavorano nelle grandi imprese, i quali mostrano un incremento più significativo rispetto alla media, registrando un aumento del 9,2%. Per gli operai è la grande azienda a garantire una retribuzione più vantaggiosa, con una differenza positiva del 4,5% rispetto alla media. Al contrario, le piccole aziende presentano una situazione meno favorevole per gli operai, con una variazione negativa che arriva fino al 9,1% rispetto al dato medio. Questi dati aiutano a focalizzare due fattori importanti: il primo è che il tessuto imprenditoriale italiano costituito da piccole e medie imprese non riesce a remunerare i lavoratori in modo adeguato; secondo aspetto, nella ricerca di personale soggetti che appartengono allo stesso settore si trovano a gestire leve salariali diverse e pertanto diventa sempre più urente mettere in campo altri strumenti di attraction (welfare aziendale, flessibilità ecc).
Insufficienza in geografia
Come accennato la posizione geografica dell'azienda ha un impatto significativo sui vari settori, anche se le percentuali possono variare. Una costante che è emersa nel tempo è che, mentre per la maggior parte dei settori il Nord Ovest mostra il miglioramento più marcato, per il settore degli operai il Nord Est si distingue con un aumento del 4% rispetto alla media. D'altra parte, è interessante notare che il settore dei quadri del Sud presenta il calo più rilevante, con una diminuzione dell'11,5%. Questo potrebbe indicare alcune dinamiche specifiche nell'area che meritano un'analisi più approfondita. In contrasto, i dirigenti del nord Ovest registrano un incremento del 5,8%, suggerendo che ci sono opportunità di crescita in quella regione per questo gruppo. L'analisi delle performance per area geografica può fornire spunti per migliorare l'efficacia operativa e ottimizzare le risorse. È fondamentale monitorare costantemente queste variazioni e considerare come possano influenzare le strategie aziendali in atto.
Calma piatta
Non ci sono novità riguardo l'impatto dei vari settori (commercio, industria, finanza, servizi) sulla Rba (retribuzione base annua) per ciascun inquadramento. Per quanto concerne i dirigenti, il settore finanza continua a mostrare il maggior scostamento positivo, con un aumento del 15,1% rispetto alla media generale, seguito dal commercio con un incremento del 4%. Le retribuzioni di base nell'industria risultano in linea con la media complessiva, mentre il settore servizi presenta un calo, con uno scostamento negativo dell'8%. Passando ai quadri, si osserva che le retribuzioni nel settore finanza sono allineate alla media generale, mentre nel settore servizi si registra un valore inferiore rispetto alla media (-6,5%). Al contrario, i settori commercio e industria superano la media, con rispettivi incrementi del 7,6% e 5,6%. Per quanto riguarda gli impiegati, i settori finanza e industria offrono le retribuzioni più elevate, con un aumento del 12% e dell'8% rispetto alla media, mentre i settori servizi e commercio presentano le retribuzioni più basse, con diminuzioni del 7,6% e 6,8%. Infine, nel caso degli operai, le retribuzioni sono più elevate nell'Industria, con un incremento del 4,1% rispetto alla media generale, mentre nel commercio si registrano valori inferiori, con un calo dell'8,6%.
Per il 2025
Il trend della crescita della retribuzione fissa lorda ha mostrato un andamento positivo, superando il tasso di inflazione che, secondo le stime ufficiali del Fmi, si attesterà all'1,3% alla fine del 2024. Nonostante ci siano previsioni di un incremento del tasso di inflazione per il 2025, a potrebbe arrivare al 2,1%, le analisi relative all'andamento retributivo suggeriscono che la crescita dovrebbe mantenersi stabile attorno al 3,6%. Questo significa che, anche per il prossimo anno, la crescita delle retribuzioni dovrebbe continuare a superare l'inflazione. È interessante notare come queste dinamiche possano influenzare il potere d'acquisto e le decisioni economiche delle famiglie. In sintesi, secondo Odm Consulting, la situazione retributiva sembra promettente, con proiezioni che indicano una continuazione di questo trend positivo anche nel breve termine. Ma ci sono settori, come il retail di front line, dove non si vede un vero cambiamento.
Tabella riassuntiva della variazione rispetto alla media RBA sulla base del settore
Fonte: Rapporto Retribuzioni di ODM Consulting - dicembre 2024