Siamo alla convention degli affiliati Despar, tra convegni, giochi di squadra e premiazioni, Gianni Cavalieri, presidente di Despar Italia, si muove con la destrezza di chi conosce bene questo mondo perché in parte ha determinato a costruirlo. Una carriera nella distribuzione moderna, Cavalieri ha visto nascere e tramontare molte alleanze ma non ha mai smesso di crederci e di lavorare per far sì che la distribuzione, grande o piccola che fosse, continuasse a crescere. Ma andiamo a incontrarlo...
Cominciamo parlando di Despar Italia...
Negli ultimi 10 anni Despar Italia ha attraversato una fase di grande crescita, favorita anche dalla presenza di soci importanti come Aspiag per il Nord Italia e Maiora per il Sud. Queste realtà hanno contribuito a rafforzare la nostra presenza sul territorio e a consolidare il ruolo di Despar come aggregatore, ovvero un soggetto in grado di coordinare e mettere in comune le migliori pratiche tra le diverse anime che compongono il nostro gruppo. La nostra funzione di aggregatore non è solo commerciale, ma anche strategica. Despar Italia non si limita a coordinare le operazioni dei diversi soci, ma lavora per promuovere una visione comune e creare sinergie che possano beneficiarne tutti. Ad esempio, a livello di marchio privato, gran parte della nostra struttura è dedicata alla gestione del prodotto, dalla selezione dei fornitori alla verifica degli stabilimenti produttivi. Questa attenzione ci permette di garantire che i prodotti a marchio Despar rispondano sempre agli standard che ci siamo prefissati, indipendentemente dalla regione in cui vengono distribuiti.
La tecnologia sta avendo un impatto sempre maggiore nel mondo del retail qual è la posizione di Despar Italia?
La tecnologia sta certamente cambiando il panorama del retail, e noi siamo ben consapevoli dell’importanza di restare al passo con queste trasformazioni. Detto questo, ci siamo resi conto che affrontare da soli investimenti significativi in nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale o l’eCommerce, potrebbe non essere la scelta più saggia. Per questo stiamo lavorando su un piano di investimenti condivisi tra le diverse entità che compongono Despar Italia. Collaborare su questo fronte ci permette di ridurre i costi e massimizzare l’efficacia delle soluzioni adottate.
Uno degli ambiti su cui ci stiamo concentrando è la gestione dei dati. Disponiamo di una mole enorme di informazioni sui nostri clienti, grazie a strumenti come le carte fedeltà, e stiamo esplorando come utilizzare questi dati per personalizzare le nostre offerte e migliorare l’esperienza d’acquisto. L’intelligenza artificiale potrebbe giocare un ruolo fondamentale in questo processo, permettendoci di analizzare i comportamenti di acquisto in tempo reale e di adattare le promozioni in modo sempre più mirato.
Le grandi insegne globali, come Carrefour, stanno puntando molto sul franchising. Vi vedete in competizione con loro?
Non ci sentiamo in competizione diretta con realtà come Carrefour, soprattutto perché il nostro modello di affiliazione è molto diverso. Noi non lavoriamo con grandi master franchisee, ma puntiamo a coinvolgere dettaglianti che condividono la nostra visione e sposano il progetto Despar. Questo crea un rapporto più stretto e collaborativo con i nostri affiliati, che non sono semplici licenziatari del marchio, ma veri e propri partner commerciali. Inoltre, manteniamo un equilibrio tra punti di vendita diretti e affiliati, con circa il 60% del nostro volume d’affari generato dai negozi diretti e il restante 40% dagli affiliati; questo ci permette di mantenere un certo controllo sul brand e di garantire che i valori e gli standard di Despar siano rispettati ovunque.
Come gestite la fedeltà degli affiliati, considerando che in Italia c’è una grande concorrenza tra insegne e un mercato retail molto frammentato?
La fedeltà degli affiliati è un tema centrale per noi. A differenza della fedeltà dei consumatori, che si può gestire con promozioni e programmi fedeltà, la fedeltà degli affiliati si costruisce attraverso la fiducia e la collaborazione. In molti casi, il prodotto a marchio gioca un ruolo chiave: se un affiliato sa che una parte significativa del suo fatturato deriva dal prodotto mdd tenderà a rimanere fedele al gruppo.
A proposito di prodotto: avete recentemente annunciato il lancio della linea S-Budget in Italia: come è nato questo progetto?
Il marchio S-Budget non è una novità assoluta, ma una linea già esistente da circa 15 anni, lanciata originariamente in Austria come risposta strategica all’entrata dei discount nel mercato locale. All’epoca, i discount rappresentavano una minaccia significativa per i supermercati tradizionali, offrendo prezzi molto competitivi. Il marchio S-Budget è nato con l’obiettivo di competere direttamente in questo segmento, proponendo prodotti di buona qualità a prezzi accessibili. Sebbene il mercato austriaco e quello italiano siano diversi per dimensioni e caratteristiche, crediamo che il modello di S-Budget possa adattarsi con successo anche qui. Peraltro, è stato sperimentato già da qualche anno dai nostri soci Aspiag nei loro territori di competenza. Oggi, grazie alla collaborazione con i nostri partner austriaci, possiamo introdurre il marchio nel resto d’Italia con un approccio graduale, concedendo ai colleghi italiani la gestione del marchio all’interno del nostro mercato di riferimento.
Quello che presentiamo non è solo il lancio di una gamma di prodotti, ma una vera e propria filosofia di accessibilità e convenienza che pensiamo possa rispondere alle esigenze di un’ampia fascia di consumatori italiani.
Qual è l’ampiezza della gamma di prodotti S-Budget in Italia?
Il portafoglio prodotti di S-Budget in Italia sarà molto ampio e sarà selezionato attingendo da circa 800 referenze che copriranno ogni categoria merceologica. Parliamo di prodotti alimentari, ma anche di articoli per la casa, la cura personale e molto altro. L’obiettivo è offrire al consumatore un ventaglio di scelte vasto, con un’attenzione particolare alla qualità, pur mantenendo prezzi competitivi. Inoltre, è importante sottolineare che una parte significativa della produzione sarà realizzata da aziende italiane, soprattutto piccole e medie imprese, che lavorano già con noi per il marchio Despar. Questo connubio tra una linea di prodotti di primo prezzo e la collaborazione con produttori italiani ci permette di offrire un proposte competitive, senza compromettere la qualità.
Quanta parte della produzione di S-Budget sarà effettivamente realizzata in Italia?
Al momento, circa il 90% delle produzioni a marchio Despar, distribuite nei vari mercati in cui operiamo, è realizzato da aziende italiane. Con S-Budget, abbiamo una grande flessibilità nel selezionare i fornitori e ambiremmo che una quota significativa della produzione possa essere affidata a co-packer italiani. Tuttavia, ci sono alcune categorie di prodotto, come ad esempio la birra, che continueremo a importare dall’Austria, per garantire continuità e coerenza con la linea originaria.
La sfida in Italia è quella di bilanciare la produzione tra Nord e Sud, tenendo conto delle differenze morfologiche e logistiche del nostro territorio. È probabile che decideremo di avere più fornitori separati per le diverse aree geografiche, con un occhio di riguardo per l’ottimizzazione dei costi di trasporto e distribuzione. Questo approccio ci permetterà di garantire sempre la freschezza e la qualità dei prodotti, minimizzando i tempi di consegna e le distanze percorse.
Il controllo della qualità è per noi essenziale. Siamo noi, in quanto distributori, a determinare gli standard qualitativi, non i fornitori