Distribuzione automatica, settore in sofferenza nel 2024

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Immagine generata con intelligenza artificiale di Copilot
Secondo Confida, Associazione italiana distribuzione automatica, le vending machine pagano dazio a inflazione e smart working: fatturato in calo dell’1,7%

Dopo due anni di crescita, il settore della distribuzione automatica (per cui il nostro Paese è leader globale) nel 2024 registra una frenata sia per quanto riguarda il fatturato (-1,77%,) sia per le consumazioni (-3,41%), con il primo che si attesta a 1,19 miliardi di euro e le seconde a 2,9 miliardi. Lo certificano le anticipazioni dello studio realizzato da Ipsos per Confida, Associazione italiana distribuzione automatica.

Il calo dei consumi: inflazione e smart working

Dallo studio emerge che, contrariamente al quanto si crede, il lavoro da remoto in Italia nel 2024 non ha rallentato ma è stabile con oltre 3,55 milioni di lavoratori che lo praticano ed è visto crescere nel 2025. Questo influisce negativamente sul comparto. Inoltre, nonostante la distribuzione automatica sia tra i settori che ha aumentato di meno i prezzi, ha subito le conseguenze dell’inflazione. I gestori hanno affrontato da un lato la crescita dei prezzi delle materie prime (specialmente il caffè, che rappresenta il 57% delle consumazioni) e dall’altro il ridursi delle consumazioni a causa della contrazione del potere d’acquisto.

Vending machine sempre più digitali e connesse

Il 30% delle oltre 830mila vending machine d’Italia è dotato di app di pagamento. Molte di quelle di nuova generazione sono dotate di schermi touch (+20% solo nell’ultimo anno) e sono interconnesse con l’azienda di gestione.

Vending machine, chi sale e chi scende

Oltre al caffè, da sempre re di questo tipo di consumazioni (in calo del 2,92% rispetto al 2023), scendono anche le bevande fredde (-3,65%), gli snack (-2,81%) e soprattutto i gelati (-34,35%). A registrare un timido segno più gli energy drink (+0,89%). Fanno bene, in controtendenza, le bevande a base di frutta con bassa (+8,95%) o alta (+3,12%) concentrazione, gli snack dolci (+4,77%) -i salati fanno solo un +0,52%-, e il confectionery (+5,21%).

 

Le vendite di vending machine perdono un quinto dei volumi

Immagine generata con intelligenza artificiale di Copilot

La diminuzione degli incentivi dell’industria 4.0 ha contribuito alla riduzione delle vendite di vending machine (-20,9% nei primi 6 mesi del 2024) fabbricate in Italia. Le aziende “pur avendo tutte le caratteristiche -commenta Massimo Trapletti, presidente di Confida- per rientrare anche nella transizione 5.0, comprese quelle di risparmio energetico, non vi possono accedere a causa di alcune disposizioni fortemente restrittive e di difficoltà interpretative. Chiediamo pertanto al ministero delle Imprese una semplificazione per salvaguardare una produzione importante del nostro Paese […] e per rilanciare l’innovazione in un canale distributivo alimentare che conta più di 3.000 imprese e oltre 33mila occupati in tutta Italia”. Da questo punto di vista l’accesso a nuovi incentivi rappresenterebbe un’importante occasione. “È fondamentale -evidenzia Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio- lavorare insieme per superare queste barriere e creare un sistema di supporto che faciliti l’accesso ai finanziamenti e alle agevolazioni”.

Il nodo del personale

C’è anche il problema di reclutare personale specializzato, in particolare rifornitori e manutentori. Confida con Randstad ha lanciato una campagna di recruiting in tutta Italia, con corsi di formazione gratuiti, finanziati dal fondo Formatemp. Il progetto contempla anche iniziative per favorire il trasferimento dei lavoratori da zone con ampia offerta di lavoro a quelle in cui c’è più domanda, oltre a iniziative per personale da Paesi extracomunitari e opportunità per ex detenuti.

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