Henkel cresce nel primo semestre e alza l’asticella degli obiettivi

Riviste al rialzo le previsioni per l'intero esercizio 2024, grazie soprattutto all'accelerazione in vista per la divisione consumer brands

Il buon andamento dei conti nel primo semestre spinge Henkel a rivedere al rialzo le previsioni per l’intero esercizio. Tra gennaio e giugno il fatturato si è attestato a 10,81 miliardi di euro, con una crescita organica del 2,9%.

L’Ebit (indicatore della redditività aziendale) è salito al 14,9% del fatturato rispetto all’11,5% del primo semestre 2023, mentre l’utile per azione ha segnato un balzo in avanti del 32,9% nel confronto annuo, arrivando a 2,78 euro.

Lo sviluppo è stato trainato dall’aumento dei prezzi, nell’ordine del 2,5%, di entrambe le business unit, consumer brands e adhesive tecnologies.

In termini nominali, il fatturato è sceso dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, principalmente a causa della vendita delle attività in Russia e degli effetti negativi dei cambi valutari.

Nuovo outlook per l’intero esercizio

Alla luce di questi numeri, il colosso di prodotti per il largo consumo ha ritoccato al rialzo le previsioni per l’anno fiscale 2024. L’incremento maggiore riguarda l’area dei consumer brands, attesi in crescita tra il 13 e il 14%, un punto in più delle stime precedenti. Mentre per l’ambito adhesive technologies resta confermata la forbice 2,0-4,0%. L’utile per azione è atteso in crescita tra il 20 e il 30%, contro il 15-20% delle stime precedenti.

“Gli ottimi risultati della prima parte dell’anno e la decisione di alzare ulteriormente le previsioni annuali dimostrano chiaramente che siamo sulla strada giusta rispetto all’implementazione della nostra strategia - ha commentato Carsten Knobel, ceo di Henkel -. L’integrazione delle nostre attività al consumo è stata completata con successo e la realizzazione di misure e iniziative strategiche ha avuto un impatto molto positivo su fatturato, marginalità e profitti- ha aggiunto Knobel.

Quanto alle altre voci, non sono attesi impatti particolari. Tanto le acquisizioni e i disinvestimenti, quanto i prezzi delle materie prime e le spese di ristrutturazione non sono stati oggetto di aggiustamenti rispetto alle stime passate.

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