Per 1 italiano su 2 i prodotti di marca si acquistano solo in offerta

Un dato in linea con la centralità data da tutti i target all'accessibilità economica, secondo i risultati dell'EY Future Consumer Index 2024

Il 52% degli italiani afferma di comprare prodotti di marca solo quando sono in offerta, in promozione o scontati, mentre le private label guadagnano terreno proprio perché, per il 55%, sono convenienti pur non avendo nulla da invidiare ai grandi brand. Non solo. I consumatori pianificano di acquistarne più mdd in futuro, soprattutto sui segmenti dell'home care (50%) e del cibo confezionato (33%).
A rilevare questo trend sono i dati dell'EY Future Consumer Index, che ha sondato le opinioni di 23mila cittadini in tutto il mondo su più temi. Il lettore tenga conto che il campione in Italia è di 500 individui, quindi non particolarmente ampio, e che pertanto i risultati sono da leggere appunto in chiave di tendenza e non di precisione percentuale.

Spinte (e figure) che modellano i consumi

Una delle tendenze che emerge appunto dall'indagine e che si lega all'ambito della spesa è l'apporto di influencer, creator, blogger o vlogger (gruppo di lavoratori oggi in via di crescente regolamentazione normativa) nelle scelte d'acquisto. Piacciano o meno, queste figure hanno un ruolo rilevante nel processo decisionale, tanto che  il 51% dei rispondenti si affida a prodotti raccomandati o promossi dagli stessi influencer, mentre il 43% ha ammesso di aver effettuato un acquisto esclusivamente sulla base di una loro raccomandazione o promozione.
A cambiare lo scenario di spesa poi, sono anche strumenti e tecnologie. La preferenza dei consumatori -soprattutto Millennial e Gen Z- per l'utilizzo di app di shopping sta trasformando il panorama del retail, generando anche nuove opportunità per i brand. Tra le ragioni principali nell’utilizzo delle app vi è il desiderio di accedere a sconti e offerte esclusivi (50%), una maggiore comodità (45%), l’attrazione per promozioni o offerte riservate agli utenti dell'app (34%). Questi dati evidenziano un cambiamento significativo nel comportamento d'acquisto dei consumatori, che si sentono sempre più a loro agio a condividere dati personali in cambio di esperienze personalizzate e raccomandazioni su possibili alternative. Tuttavia, nonostante l'entusiasmo per le nuove tecnologie, si rimane cauti riguardo alla sicurezza delle proprie informazioni personali: il 62% degli intervistati è preoccupato di come vengano gestiti i dati che li riguardano, il 63% teme una violazione dei propri dati e per gli attacchi hacker, il 70% teme un furto di identità o frode.
Allargando infine lo sguardo, l'accessibilità economica risulta la priorità dominante, in linea con i comportamenti evidenziati sopra. Dall’indagine, tuttavia, emerge anche come la sostenibilità rimanga un'area di interesse fondamentale per i consumatori, italiani in primis. Questo porta il 95% a sforzarsi di non sprecare il cibo e il 58% a riciclare o riutilizzare regolarmente i prodotti dopo l'uso. Il 35% dei consumatori sarà poi sempre più orientato all’acquisto di articoli di seconda mano (un mercato in crescita), e il 74% in futuro tenterà di riparare, e non sostituire le referenze, se è possibile farlo. Per quanto riguarda l’attenzione alla salute e al benessere, che risulta a sua volta sul podio delle priorità, il 73% prevede di essere più consapevole e attento a questo tema nel lungo periodo, prediligendo ad esempio l’acquisto di prodotti sani (42%), ma anche riducendo l’acquisto di bevande alcoliche (51%) o di tabacco nei prossimi mesi (46%).

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