Le aziende fanno rete sul tema della denatalità (e sensibilizzano le istituzioni)

Agli Stati generali della natalità la nuova Ad di Kraft Heinz Italia, Carmela Bazzarelli, ha presentato i risultati del progetto Adamo, che coinvolge più aziende

Il tema è ancora una volta quello della denatalità, la differenza è che a farsi portavoce in modo concreto delle sfide legate a quest'ambito non è la politica e nemmeno l'ideologia di turno, ma un gruppo di aziende che per expertise nel settore prima infanzia risulta ben collegato alla realtà dei fatti. Le imprese impegnate nel migliorare il supporto ai caregiver sono infatti sempre di più, ma l'unirsi per fare rete e sensibilizzazione presso le istituzioni, portando alla politica best practice concrete, rappresenta un ulteriore passo avanti. Un'ulteriore riconferma, peraltro, del forte ruolo sociale e di collante tra le parti che le imprese possono oggi portare avanti, andando ad incidere positivamente e nel lungo termine anche sul proprio mercato di riferimento.

Tra i brand capofila di questo "movimento" c'è Plasmon, che insieme a Chicco, Edenred Italia e Dolfin porta avanti da febbraio 2023 il progetto Adamo, dedicato a contrastare la denatalità rendendo imprese, organizzazioni e istituzioni più consapevoli del loro possibile impatto. A presentarlo a Roma, presso gli Stati generali della natalità, è stata la nuova Ad di Kraft Heinz Italia, Carmela Bazzarelli, che ha illustrato anche le iniziative interne dell'azienda per supportare la genitorialità. Tra queste ultime l’estensione del congedo per il secondo care-giver portato a 60 giorni, invece dei 10 giorni per legge, la settimana lavorativa di 4 giorni per le mamme al rientro dalla maternità o il percorso di coaching per ogni futuro genitore. "La rete che stiamo facendo crescere con il progetto Adamo si è posta molti obiettivi ambiziosi, che stiamo mettendo a punto con i nostri partner e che presto presenteremo come una vera e propria Carta degli Intenti. Tra gli obiettivi mi piace ripetere quanto sia responsabilità delle imprese l’adozione di parental policy, concrete, impattanti e utili; inoltre, non può mancare da parte delle stesse imprese private farsi modello di riferimento per le istituzioni e spingere azioni a beneficio di tutte le aziende virtuose che vogliono credere al cambiamento”, sottolinea Bazzarelli.

 

 

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