Per il private equity è l’ora dei co-investimenti

Il Fondo italiano d’investimento va coprire una fascia non presidiata dagli operatori di private equity e che ha un valore sistemico in un Paese tradizionalmente povero di capitali

Se si tratta di una tendenza destinata a prendere piede è ancora presto per dirlo, ma sta di fatto che l’annuncio ad opera del Fondo italiano d’investimento sta generando curiosità nel mercato. La società di gestione del risparmio

Lanciata nel 2010 dal ministero dell’Economia e delle Finanze e partecipata da Cdp Equity e da un gruppo di banche, tra cui Intesa Sanpaolo e UniCredit, ha completato il closing del primo fondo di co-investimento promosso in Italia e dedicato alle Pmi del Paese, raggiungendo quota 82 milioni di euro. Il kick-off del progetto determina l’avvio di una strategia volta a istituzionalizzare e rafforzare l’operatività del mercato dei co-investimenti nel territorio nazionale.

Sostegno alla crescita delle Pmi italiane

Tra gli elementi di novità del fondo, denominato Fipec, è il sostegno alla crescita delle piccole e medie Imprese italiane in co-investimento con primari operatori di private equity nazionali e internazionali. Una scelta che va a coprire una fascia non presidiata dagli operatori di private equity e che ha un valore sistemico in un Paese – come l’Italia – tradizionalmente povero di capitali.

Il fondo opera con il sostegno del cornerstone investor Cassa Depositi e Prestiti, che agisce anche in qualità di sponsor, e di altri investitori istituzionali e family office. Investirà prevalentemente insieme a operatori già parte del network creato dall’attività di fondi di fondi di Fondo Italiano, ma anche con altri gestori, promuovendo nuove sinergie e partnership.

Si concentrerà su investimenti in aziende attive in più settori strategici per l’economia del Paese che, nel rispetto dei criteri Esg, presentino prospettive di sviluppo in Italia e all’estero e siano caratterizzate da un significativo potenziale di creazione di valore.

Marco Lucchini, senior partner di Fondo Italiano d’Investimento SGR e co-responsabile di Fipec, sottolinea il carattere innovativo dello strumento per il mercato nazionale, “che ha fin da subito accolto con grande interesse questa iniziativa e le sue potenzialità. Ancora di più nell’attuale contesto di mercato, contraddistinto da una generalizzata difficoltà a completare le attività di fundraising”.

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