Conserve alimentari: un 2022 in forte crescita, ma tante sfide all’orizzonte

Qualità e sicurezza saranno le discriminanti destinate a decretare vincitori e vinti nel prossimo futuro, secondo l’analisi di Ssica, Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari

Il 2022 è stato un anno positivo per le conserve alimentari, con l’export cresciuto di quasi un quarto rispetto all’anno precedente, ma ora il settore si trova a fare i conti con sfide cruciali sui versanti della qualità e della sicurezza. È quanto emerge dall’analisi di Ssica, Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, fondazione di ricerca con sede a Parma (in un territorio tradizionalmente legato al food), che mette a disposizione delle aziende conoscenze e competenze per sperimentare processi tecnologici innovativi.

Un settore da oltre 17 miliardi di valore

Il mercato delle conserve alimentari, che in Italia vale 17,3 miliardi di euro, nel corso del 2022 ha segnato una crescita dell’export nell’ordine del +23,6% rispetto al 2021. Al proprio interno realtà d’eccellenza che hanno nella grande distribuzione il principale canale commerciale.

Oggi, però, chi opera nel settore si trova ad affrontare sfide nell’innovazione, nella qualità e nella sicurezza. In questa cornice opera Ssica, con circa 100 addetti nell’area scientifica - tra ricercatori, tecnici di laboratorio, borsisti, dottoranti, tirocinanti - e 36 progetti di ricerca all’attivo.

L’appuntamento a Cibus

I numeri e le tendenze del mercato sono stati al centro di un evento organizzato nel corso di Cibus. “Quello delle conserve alimentari è un settore ad alto tasso di innovazione e in rapida evoluzione. Ciò richiede lo studio e la messa a punto di nuovi processi produttivi, nuovi prodotti e nuovi servizi, nell’ottica di conciliare tecnologia e sicurezza per garantire standard qualitativi sempre più elevati. Nonostante Il contesto attuale, instabile dal punto di vista economico e geopolitico, il settore delle conserve alimentari si conferma espressione dell’eccellenza made in Italy in Italia e all’Estero”, il commento di Simone Legnani, presidente di Ssica.

Il ruolo degli impianti pilota

L’ente si contraddistingue per  gli “impianti pilota”, tecnologie che permettono attività di scale-up industriale e metodi d’indagine originali atti a rilevare nuovi driver del mercato agroalimentare, con l’obiettivo di intercettare le tendenze di consumo, l’evoluzione dei gusti e delle scale valoriali tra i consumatori, in un’ottica di promozione del Made in Italy in Italia e all’estero.

“L’obiettivo rispondere sempre più all’evoluzione dei tempi e del mercato, per questo sono state individuate alcune tematiche di ricerca specifica, come la revisione dei processi di trattamento termico, l’estrazione di ingredienti da sottoprodotti industriali e lo sviluppo di imballaggi eco-sostenibili”, aggiunge Legnani –. Si tratta di orizzonti che riguardano il miglioramento nutrizionale, le indicazioni di origine e tracciabilità, la sicurezza degli impianti, l’innovazione e la digitalizzazione dei processi attraverso Industria 4.0 e 5.0, che possono trovare nuovo impulso e potenzialità di sviluppo nel Pnrr”.

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