Una conferma e una novità. Così l mondo Coop definisce la 5ª Assemblea Nazionale dei Delegati Coop dal titolo “Creare il futuro. Una buona spesa può cambiare il mondo”, che ha avuto come obiettivo principale la ratifica del nuovo assetto di governance delle strutture nazionali, oltre che il rinnovamento degli organismi dirigenti.
Pedroni fa il bis
Confermato, quindi, come presidente alla guida dell’Ancc-Coop Marco Pedroni, rieletto in Ancc-Coop dopo aver ricoperto dal 2013 il ruolo di Presidente di Coop Italia a cui nel dicembre 2020 si era aggiunto l’incarico di presidente di Ancc-Coop. Lo affiancherà in qualità di vicepresidente Renato Dalpalù, già presidente di Sait. Allo stesso tempo, è stata anche varata la nuova direzione e il nuovo Comitato di Presidenza di Ancc-Coop, che risulta composto dai presidenti delle principali cooperative.
La nuova governance
Quest’ultima scelta in particolare scelta rientra nella volontà di definire meglio le funzioni dell’Associazione Nazionale, che, al suo ruolo tradizionale di rappresentanza e di gestione dei contratti di lavoro, ne vuole aggiungere un altro: quello di diventare un luogo di confronto strategico di progetti comuni, con particolare attenzione alle politiche ambientali e sociali. In coerenza con questa logica, nel nuovo comitato di Presidenza i Presidenti delle maggiori cooperative si confronteranno in quanto rappresentanti della proprietà sociale, mentre nel Cda di Coop Italia (che è stato di recente rinnovato) sono presenti le figure manageriali importanti per le cooperative (direttori generali, amministratori delegati ruoli analoghi).
Focus sul lavoro
Nella sua relazione, Pedroni ha indicato alcune priorità nell’azione di Ancc, soprattutto in tema di lavoro. “Serve una incisiva politica di sostegno della domanda interna, oggi in netta riduzione a causa dell’inflazione da costi) a favore soprattutto delle fasce più deboli e del lavoro dipendente -ha chiarito Pedroni-. È rilevante che si agisca in modo strutturale sulla riduzione del cuneo fiscale; la flat tax non è una buona idea: è iniqua e inefficace e speriamo non venga assunta come perno delle politiche fiscali” ha detto il Presidente, che non ha mancato di fare riferimento al salario minimo. “La normativa del salario minimo non ci riguarda direttamente perché i nostri contratti di lavoro sono regolari e garantiscono ai lavoratori ben di più del salario minimo -ha affermato Pedroni-, ma servirebbe una norma ben fatta ed equilibrata per sostenere alcuni milioni di persone (soprattutto giovani) che lavorano in precarietà. Una norma di questo genere, inoltre, aiuterebbe a combattere le distorsioni del mercato dei subappalti”.
Il futuro di Coop nella gdo
Tra i temi affrontati nella sua relazione, Pedroni non poteva fare parlare del ruolo che Coop dovrà svolgere in futuro per sostenere i consumatori: il must rimane quello di offrire un cibo buono, sicuro, sostenibile e accessibile a tutti. “Coop è per natura e per missione un attore originale del mercato ha aggiunto. Certo c’è gdo e gdo -ha aggiunto il presidente-. Noi di Coop non abbiamo mai fatto e non facciamo aste al doppio ribasso, gestiamo le filiere con forti integrazioni e garanzie per i produttori agricoli e per le pmi di trasformazione, assicuriamo eticità dei processi e giusta retribuzione dei fattori della produzione. Per noi il prezzo giusto è quello migliore per i consumatori, ma con il rispetto assoluto di lavoro e ambiente. Non tutti possono dire lo stesso”.