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Un danno ai produttori onesti e un inganno per i consumatori. Sono gli effetti del meat sounding, vale a dire l’usurpazione dei nomi carnei da parte di prodotti che nulla hanno a che vedere con essa. “Un’ottima iniziativa che attendevano da tempo e per la quale ci siamo a lungo impegnati”. Così Ruggero Lenti, presidente di Assica-Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, commenta la presentazione di un disegno di legge sul tema. “Ringraziamo l’onorevole Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera e primo firmatario, e tutti gli onorevoli che hanno sottoscritto il disegno di legge – prosegue Lenti -. É giusto restituire dignità ad un settore fatto di tanta competenza e capacità umana, tradizioni e impegno e investimenti quotidiani per migliorare cibi essenziali alla nostra alimentazione”.
I casi più diffusi
Sotto il cappello del meat sounding rientrano tutti quei casi in cui il nome di un prodotto tipicamente e tradizionalmente a base di carne viene utilizzato su prodotti che non contengono carne. Solitamente sono invece ottenuti a partire da ingredienti vegetali. Inizialmente nato con i prodotti a base di soia, negli ultimi anni si è diffuso abbastanza ampiamente e rapidamente, interessando tutta una serie di prodotti a base vegetale che hanno un processo produttivo, un profilo nutrizionale e un’ingredientistica che nulla ha a che fare con gli originali da cui copiano il nome.
“Si tratta di prodotti assolutamente legittimi – sottolinea Lenti -, ma che altrettanto legittimamente dovrebbero usare nomi distinti da quelli carnei: i prodotti a base di carne racchiudono un insieme di competenze umane, profili nutrizionali e valori anche culturali profondamente differenti rispetto alle imitazioni vegetali”.
La proposta di legge
Il disegno di legge punta a fare chiarezza solo per una migliore informazione al consumatore, ma anche per garantire concorrenza leale tra gli operatori del settore alimentare.
“Da sempre siamo attenti a questo fenomeno e alla corretta disciplina delle produzioni di carne suina e salumi: l'emanazione già nel 2005 del c.d. Decreto Salumi, fortemente voluto da Assica – precisa il presidente - che fissa regole certe per l'uso dei nomi dei principali prodotti di salumeria è la prova dell'impegno concreto che abbiamo profuso nel tema”.