Il settore dell’edilizia è da sempre trainante per l’economia italiana. Un settore dove operano circa 795 mila imprese che danno occupazione a 1,5 milioni di persone, generando un fatturato di 105 miliardi di euro. L’edilizia ha sofferto l’unico vero periodo di fermo limitatamente alle restrizioni pandemiche che hanno impedito l’accesso dei lavoranti ai cantieri. Successivamente le misure di incentivazione alla sostenibilità del Governo con il superbonus 110% ha determinato una rapida ripresa del settore producendo numeri importanti. La classifica Cerved basata sui bilanci consolidati mette in evidenza che le prime 30 imprese classificate in termini di risultati, sono state in grado di far crescere il proprio fatturato mediamente del 30% rispetto al 1,2% dell’intero settore. Nel dettaglio, la prima posizione è raggiunta da Cospe che opera nelle “Costruzione di edifici residenziali e non residenziali”: ha incrementato il fatturato del 45,3% passando da 8,2 milioni di euro del 2015 a 53 milioni di euro del 2020. Al secondo posto Belletti & Baroni Costruzioni che opera nella “Costruzione di edifici residenziali e non residenziali”: ha incrementato il fatturato del 41,9% passando da 3,4 milioni di euro del 2015 a 19,5 milioni di euro del 2020. Nella terza posizione si trova Viastrade, realtà nota che opera nella “Costruzione di strade, autostrade e piste aeroportuali”, la quale ha incrementato il fatturato del 41,4% passando da 2,2 milioni di euro del 2015 a 12,9 milioni di euro del 2020. Nelle prime 30 posizioni troviamo altre realtà importanti del settore, come Ediliziacrobatica, azienda in rapida crescita, che conta oggi oltre 500 dipendenti e che opera nella “Altre attività di lavori specializzati di costruzione n.c.a.” e che ha incrementato il fatturato del 35,3% passando da 9,2 milioni di euro del 2015 a 41,7 milioni di euro del 2020.
I criteri
La classifica Cerved è stata costruita prendendo in considerazione dell’intero ambito delle società di capitali italiane, ovvero oltre un milione, quelle caratterizzate dai seguenti criteri: società di capitale operative ad oggi; presenza di bilanci 2015-2020; ricavi maggiori di 2 milioni di euro e con più di 10 addetti (da bilancio 2015); ricavi in crescita per ognuna delle annualità considerate. Complessivamente sono 4.000 le imprese che rispettano questi parametri. Nella classifica soprastante le imprese sono ordinate per Cagr decrescente (Compounded Average Growth Rate).
Denominazione | Ateco | Ricavi | addetti 2020 | CAGR %20/19 | |
2015 | 2020 | ||||
COSPE S.R.L. | 1 | 8.294 | 53.654 | 38 | 45,3% |
BELLETTI & BARONI COSTRUZIONI S.R.L. | 1 | 3.405 | 19.581 | 30 | 41,9% |
VIASTRADE S.R.L. | 2 | 2.293 | 12.962 | 69 | 41,4% |
GPG S.R.L. | 3 | 2.320 | 11.471 | 58 | 37,7% |
BONZI S.R.L. | 4 | 6.871 | 33.118 | 181 | 37,0% |
EDILIZIACROBATICA S.P.A. | 5 | 9.210 | 41.714 | 534 | 35,3% |
DELDOSSI S.R.L. | 1 | 3.606 | 15.110 | 34 | 33,2% |
NARDELLO GUIDO E FIGLI S.R.L. | 2 | 2.151 | 8.665 | 26 | 32,1% |
NIGRO & C. COSTRUZIONI S.R.L. | 1 | 9.116 | 36.349 | 33 | 31,9% |
PERINO PIERO S.R.L. | 7 | 4.033 | 15.947 | 41 | 31,6% |
APPALTI ENGINEERING S.R.L. | 2 | 4.628 | 18.257 | 30 | 31,6% |
RDR S.P.A. | 8 | 13.445 | 52.884 | 239 | 31,5% |
VANGI S.R.L. | 2 | 4.089 | 15.759 | 64 | 31,0% |
PANICHI S.R.L. | 1 | 2.892 | 11.076 | 30 | 30,8% |
TECMA S.R.L. | 3 | 2.642 | 9.709 | 52 | 29,7% |
MENCONI - S.R.L. | 2 | 3.049 | 11.048 | 30 | 29,4% |
S.I.E.M. - SCAVI, IMPIANTI ELETTRICI E MANUTENZIONI S.R.L. A SOCIO UNICO | 9 | 4.066 | 13.916 | 178 | 27,9% |
ING. DE ALOE COSTRUZIONI S.R.L. | 10 | 8.863 | 29.711 | 171 | 27,4% |
IMPRESA PAROLDI GIUSEPPE & C. S.R.L. | 10 | 2.952 | 9.523 | 65 | 26,4% |
MAZZA S.R.L. | 8 | 6.190 | 19.601 | 118 | 25,9% |
I.E.T. S.R.L. | 1 | 4.579 | 14.277 | 135 | 25,5% |
SPIGA S.R.L. | 11 | 6.814 | 21.194 | 75 | 25,5% |
EDIL SCAVIL S.R.L. | 2 | 3.129 | 9.602 | 39 | 25,1% |
MEDIALINK ITALIA S.R.L. | 12 | 4.155 | 12.732 | 151 | 25,1% |
ZINI ELIO S.R.L. | 1 | 14.135 | 42.507 | 106 | 24,6% |
CYTEC S.R.L. | 12 | 3.155 | 9.462 | 111 | 24,6% |
CMP IMPIANTI S.R.L. | 9 | 9.287 | 27.547 | 61 | 24,3% |
COPRIMA S.R.L. | 1 | 6.628 | 19.630 | 46 | 24,3% |
S.I.EL IMPIANTI S.R.L. INGEGNERIA E SERVIZI | 9 | 3.091 | 9.002 | 53 | 23,8% |
IMPRESA EDILE DE CARLI ANDREA S.R.L. | 1 | 8.627 | 25.122 | 72 | 23,8% |
1 Costruzione di edifici residenziali e non residenziali
2 Costruzione di strade, autostrade e piste aeroportuali
3 Installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria (inclusa manutenzione e riparazione) in edifici o in altre opere di costruzione
4 Costruzione di impianti sportivi, strutture di impianti industriali e di altre opere di ingegneria civile nca
5 Altre attività di lavori specializzati di costruzione nca
6 Preparazione del cantiere edile e sistemazione del terreno
7 Costruzione di opere di pubblica utilità per il trasporto di fluidi
8 Costruzione di opere di pubblica utilità per il trasporto di fluidi
9 Installazione di impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione (inclusa manutenzione e riparazione)
10 Costruzione di linee ferroviarie e metropolitane
11 Costruzione di opere di pubblica utilità
12 Installazione di impianti elettrici ed elettronici (inclusa manutenzione e riparazione).
Fonte: Cerved
Inflazione e previsioni
Il comparto edilizia secondo le previsioni settoriali di Cerved, che analizzano la dinamica dei fatturati reali (al netto dell’inflazione), ha risentito in misura inferiore di altri settori della crisi prodotta dalla pandemia Covid rispetto all’intera economia privata italiana -grazie agli importanti sostegni pubblici al settore- con un calo del 5,7% (-8,4% medio). Nel 2021 il rimbalzo è stato molto marcato con un recupero di oltre il 14%. L’aumento dell’inflazione, conseguente al rincaro delle materie prime e alla condizione geopolitica attuale, potrebbe frenare questa tendenza virtuosa del comparto nel prossimo biennio 2022-2023. Nello scenario base, in cui la congiuntura economica migliora entro la fine del 2022, il comparto continua a crescere speditamente sia quest’anno (5,3%) che nel 2023 (3,5%). Nello scenario pessimistico invece con il perpetuarsi dell’instabilità l’edilizia rischia una lieve contrazione dei fatturati nel 2023 (-1,1%). In entrambi gli scenari il settore tornerebbe nel 2023, ben al di sopra dei livelli precrisi del 2019 (previsione base: 17%; previsione worst 9,7%).