Continua a spingere sulla digitalizzazione delle Pmi la strategia di Agenzia Ice, che ha avviato un nuovo accordo con Amazon a sostegno dell’internazionalizzazione di piccole e medie imprese. L’accordo ricalca quello siglato tra le parti nel 2019 che ha portato 700 imprese sulla vetrina di Amazon (ma si sta lavorando con altre 800) dedicata al made in Italy e riservata ai siti esteri di Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti. Soprattutto gli absolute beginners, aziende che per la prima volta si affacciavano su mercati internazionali.
Ora si punta a Oriente, in particolare a Giappone ed Emirati Arabi Uniti. Quest’ultimo è “un Paese proiettato verso il futuro, molto avanzato per digitalizzazione del commercio -come ha sottolineato Nicola Lener, ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti-. Nonostante l’estrema competitività, l’export italiano -ha ricordato- nei primi sei mesi 2021 è cresciuto del 4% rispetto al precedente periodo”.
L'Expo a Dubai (ricollocata in calendario un anno più tardi, da ottobre 2021 a marzo 2022), sarà pertanto un’importante vetrina per le nuove tecnologie italiane.
La scelta di guardare a Est è tutt’altro che casuale. L’export italiano è in forte ripresa e nel primo quadrimestre di quest’anno la maggior crescita (+55,3% rispetto allo stesso periodo del 2020) è verso la Cina, in base alla 35esima edizione del Rapporto sul commercio estero L’Italia nell’economia internazionale, realizzato da Ice in collaborazione con Prometeia, Istat, The European House Ambrosetti, Fondazione Masi e Università Bocconi. “L’export italiano nei primi sette mesi dell’anno ha già ripreso livelli pre-Covid ed è il più performante tra i Paesi del G8 -ha sottolineato il presidente di Ice, Carlo Ferro-. Dicevamo che saremmo usciti dalla pandemia con l’accelerazione di alcuni trend, come e-commerce, sostenibilità, spostamento del baricentro del commercio internazionale verso Oriente. Oggi ritroviamo questi fenomeni. E ci posizioniamo con queste iniziative per poterli cogliere”.
La nuova intesa
La partecipazione al nuovo progetto è gratuita (salvo le fee di ingresso per Amazon). I prodotti ammessi sono quelli del paniere beni consumo che esprimono il made in Italy. Tra i requisiti fondamentali per entrare nella vetrina di Emirati Arabi Uniti e Giappone, occorre avvalersi di supporto logistico e importatore locale (ma Ice può venire incontro nella ricerca del partner, avendo uffici a Dubai e Tokyo), e una risorsa dedicata con continuità al progetto destinataria degli interventi formativi. “Il target di questa iniziativa è portare altre 600 nuove aziende in 12 mesi: un target mobile, perché non c’è limitazione fisica, se ci sarà più domanda -ha precisato Ferro-. Con il primo round su 5 Paesi abbiamo coinvolto 1682 imprese, il 70% di queste con un numero di dipendenti fino a 9 unità”.
“I driver, che valgono anche per la grande distribuzione organizzata, sono tre -ha fatto notare Maurizio Forte, agenzia Ice, ufficio di coordinamento Promozione del made in Italy-: inserire nuove aziende, in particolare quelle a zero export, almeno per una metà; accompagnare le imprese con campagna di marketing che dà visibilità. E poi supportarle”. In questa direzione c’è la costituzione di un team di 30 esperti interni all'Agenzia, con competenze specifiche di ingegneria e informatica, per accompagnare iniziative di alfabetizzazione digitale delle imprese.
Ma la strategia di Ice rimane multicanale
La strategia della promozione di Ice sui mercati esteri vuole comunque essere multicanale: non solo spinta su e-commerce ed export digitale. “È l'estensione del primo dei 28 accordi con cui stiamo portando 7 mila pmi italiane nell’e-commerce –ha aggiunto Ferro-. Il canale digitale verso gli Emirati Arabi Uniti è poi è una delle 32 iniziative che Ice in questi 6 mesi di Expo ha intrapreso: 17 riguardano l’accompagnamento di 500 imprese italiane in fiere che si svolgeranno da ottobre a marzo e che abbineremo a 500 grandi buyer che ospiteremo da area South Asia, Middle East, Nord Africa; 15 sono inerenti gli innovation talk, un modo di comunicare l’eccellenza italiana sulle tematiche che caratterizzano le varie fasi dell’Expo 2020 Dubai. Poi la mostra dei brevetti italiani, che il ministero dello Sviluppo economico e Ice hanno organizzato insieme. E infine il tema e-commerce, anche per portare a Dubai e area Menasa la commercializazione di quelle imprese che per taglia e dimensione non sono in grado di andarci fisicamente”.
I numeri di Amazon
L’Osservatorio Netcomm parla di 29 milioni di consumatori italiani che acquistano frequentemente online. “Le 18mila imprese italiane su Amazon hanno realizzato un fatturato all’estero per oltre 600 milioni di euro -ha affermato Mariangela Marseglia, vicepresidente e country manager Italy and Spain di Amazon-. L’internazionalizzazione è aspetto chiave e il canale online non cannibalizza l’off-line, ma è complementare: l’alimentare durante l’ultimo anno ha avuto una crescita superiore del 50%”. Nel 2015 Amazon ha lanciato la vetrina made in Italy, che negli anni ha continuato a crescere, con una selezione di prodotti che ha raggiunto il milione: domina il fashion, tra le categorie, con circa il 30%, il food occupa il 10%.
“Da allora abbiamo portato su questa vetrina 3.500 artigiani e pmi che vendono prodotti made in Italy, di cui 700 grazie alla collaborazione con Ice: imprese che vendono in diverse categorie, alimentare, casa, design” ha raccontato Ilaria Zanelotti, marketplace Amazon Italia. Dal 2019 a oggi l’intesa Ice-Amazon ha coinvolto oltre 1500 pmi da tutta Italia, che hanno messo a disposizione dei clienti Amazon oltre 100 mila nuovi prodotti. A queste sono stati dedicati 15 eventi formativi sul territorio e circa 60 webinar tenuti da esperti di ecommerce. La vetrina made in Italy per Giappone ed Emirati Arabi Uniti vanta già una selezione disponibile rispettivamente di oltre 85 mila e circa 30 mila prodotti.