In arrivo il Decreto Ristoro: sostegni economici per compensare le nuove restrizioni

È prevista per martedì 27 ottobre la pubblicazione del Decreto Ristoro con indennizzi a soggetti e attività target del Dpcm del 24 ottobre pari a 1,2 miliardi. Tempestività e risorse a fondo perduto le parole d’ordine

Domenica 24 ottobre nell’annunciare le misure adottate con il secondo Dpcm di ottobre per fronteggiare l’ulteriore impennata di contagi che sta mettendo (nuovamente) in ginocchio il sistema sanitario nazionale, il Premier Giuseppe Conte aveva già anticipato la messa in opera di un pacchetto di indennizzi a sostegno di soggetti ed attività penalizzate dalle nuove restrizioni. Nella fattispecie,  il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e quello dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, hanno lavorato congiuntamente al fine di fornire un “ristoro” veloce (da qui il titolo di un nuovo Dpcm dedicato – Decreto Ristoro, probabilmente in uscita nella giornata di martedì 27 ottobre 2020) e da far correre su un doppio binario. Considerata la platea di almeno 350 mila imprese a cui dare delle risposte, l’idea è quella di prevedere un rimborso più elevato per quelle attività che da lunedì 26 ottobre 2020 hanno dovuto sospendere del tutto la loro attività lavorativa (come nel caso di cinema, sale gioco e scommesse, sale bingo, palestre, centri sportivi o piscine, ecc.), e un ristoro più ridotto per quelle attività obbligate a chiusure limitate come bar, ristoranti e pub che potranno operare dalle 5 del mattino fino alle ore 18 per i servizi al tavolo o al banco e proseguire otre la chiusura al pubblico solo con servizi di asporto.

Nello specifico della ristorazione (uno dei maggiormente penalizzati, insieme al comparto cultura con cinema e teatri chiusi, e dello sport), il decreto Agosto aveva già garantito un finanziamento a fondo perduto per gli esercizi di ristorazione con perdita di fatturato da marzo a giugno 2020 di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo 2019. A seguito di questo nuovo Decreto in arrivo, tale clausola verrà tolta e il sostegno sarà garantito senza ulteriori specifiche di sorta tutte le attività coinvolte dalle nuove limitazioni introdotte ed in vigore fino al 24 novembre 2020.

Sempre nel già citato decreto Agosto il Governo aveva, inoltre, previsto ulteriori 400 milioni di euro a fondo perduto stanziati per gli esercenti dei centri storici che a giugno 2020 avessero un calo del 50% del fatturato rispetto allo stesso mese 2019.

In termini generali, il credito a fondo perduto che il Governo conta di portare in Gazzetta Ufficiale nelle prossime ore dovrebbe ammontare ad una somma di 1,2 miliardi di euro che sarà gestita dall’Agenzia delle Entrate, prevedendo, in prima battuta, tra tutte le attività coinvolte dalle nuove misure d’urgenza, un credito d’imposta degli affitti per due mensilità cedibile al proprietario e lo stop della seconda rata Imu (precedentemente prevista entro il 16 dicembre 2020).

L’accredito degli indennizzi è previsto direttamente sul conto corrente dei beneficiari, prevedendo maggiore velocità nella ricezione del sostegno per chi avesse già fatto domanda in passato (il ristoro avverrà in tal caso in automatico); al contrario, chi, invece, dovesse fare domanda per la prima volta dovrà aspettare un po’ di più, ricevendo comunque l’indennizzo “entro l’anno”, come dichiarato da Gualtieri.

Le prime indiscrezioni riportano come probabile la ricezione degli indennizzi già entro metà novembre per le aziende con fatturato fino a 5 milioni riceveranno l’indennizzo. Diversamente, le grandi imprese, prima escluse dal ristoro, si vedranno accreditare l’importo entro la fine dell’anno.

Si sommano a queste misure anche l’aiuto ai lavoratori non dipendenti dei settori interessati (stagionali del turismo, dello spettacolo, venditori a domicilio, ecc.) per un’indennità pari a 1.000 euro, un’ulteriore mensilità per il reddito d’emergenza a chi non ha i requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza, e un rifinanziamento complessivo della cassa integrazione.

In definitiva, la novità portata dal Decreto Ristoro, rispetto alla prima edizione del fondo perduto introdotta al Decreto Rilancio, è che il ristoro sarà svincolato dalla perdita di fatturato e sarà erogato a tutte le attività coinvolte dalla nuova stretta anche con un volume di affari o di corrispettivi superiore a 5 milioni di euro, come prima esplicitato. La situazione rimane molto critica e drammatica (Confindustria vede per quest’anno un crollo del Pil tra l’11 e il 12 %), e come tale, le misure da mettere in campo non possono che essere il più possibile adeguate.

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