Con il decreto firmato dal Ministro Gian Marco Centinaio il 13 agosto 2019, il Ministero delle Politiche Agricole ha dato il via libera al Piano di Regolazione dell'offerta del Parmigiano Reggiano per il triennio 2020/2022, con cui vengono confermati due pilastri: quote di produzione assegnate agli allevatori e contribuzione aggiuntiva versata da chi supera i livelli soggettivi.
Un piano innovativo, semplice ed efficace che permetterà alle aziende di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da potere reagire prontamente ai cambiamenti del mercato.
Per adattare l'efficacia dello strumento alle condizioni produttive, è possibile infatti intervenire di anno in anno sul punto di riferimento, sul livello di contribuzione, e con sconti per politiche mirate legate alla qualità o categorie specifiche di produttori.
"Grazie a questo risultato - spiega il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli - ora potremo concentrarci al 100% sulla minaccia dei dazi Usa che proprio in questa calda estate rischia che gettare al vento il lavoro di anni. Ma siamo convinti di poter far comprendere all'amministrazione Usa che i dazi sul Parmigiano Reggiano sarebbero prima di tutto un boomerang per i consumatori americani e le tante imprese Usa che vivono con il nostro prodotto".
Il mercato americano è, dopo la Francia, il secondo mercato estero per il Parmigiano Reggiano. Ogni anno le aziende esportano oltre 10 mila tonnellate e i volumi sono destinati ad aumentare. Per questo, il Consorzio ha grandi progetti negli Stati Uniti e pensa che in tempi brevi il Paese possa diventare il primo mercato estero, fino a raddoppiare le quote da qui al 2025.
Ma da superare c'è la sfida dei dazi che, se arrivassero ad applicazione, porterebbero ad una riduzione dei consumi pari all’80-90%.