Sono 32 milioni gli italiani che utilizzano integratori alimentari

L’86% del mercato transita dal canale farmacia. 8 persone su 10 acquistano i prodotti su consiglio di medico e farmacista

Prevenzione e tutela della salute: queste le ragioni principali per cui 32 milioni di italiani consumano integratori alimentari. Vi ricorrono abitualmente più di 18 milioni (tutti i giorni o qualche volta alla settimana) e più di 4 milioni qualche volta al mese. Li utilizzano maggiormente le persone in età attiva (il 63% del campione ha tra 35 e 64 anni) e le donne (il 61%). Si tratta di numeri che descrivono un consumo di massa trasversale rispetto a genere, età, livello di scolarità, territorio di residenza, condizione economica. È quanto emerge dalla ricerca ‘Il valore sociale dell’integratore alimentare’ realizzata dal Censis e presentata oggi alla XX Convention di Federsalus.

Il 57% dei nostri connazionali ha ricevuto il consiglio di utilizzare integratori alimentari da parte di amici, parenti, specialisti. Ben l’82% ha seguito il suggerimento del proprio medico o del farmacista. Nel 2018, l’86% del mercato è passato dal canale farmacia, il 9% dalle parafarmacia, il residuale 5% dalla grande distribuzione organizzata: “Siamo di fronte a un nuovo approccio alla prevenzione che si sviluppa in farmacia, e il farmacista è considerato un punto di riferimento, così come i medici che hanno adottato gli integratori nella loro pratica quotidiana - spiega Marco Fiorani, presidente Federsalus -. In questa prospettiva, quello degli integratori è un comparto industriale in ascesa che investe in risorse e sviluppo, e il suo ruolo è riconosciuto nella comunità scientifica”.

In Italia il mercato degli integratori alimentari ha realizzato un valore di 3,3 miliardi di euro. Siamo al primo posto come quota del mercato europeo (23%), seguiti da Germania (13%), Francia (9%) e Regno Unito (8%). Il valore dei consumi è cresciuto del 126% negli ultimi dieci anni (periodo 2008-2018). Questo anche perché è cambiato il modello di consumo. Fino alla crisi i nostri acquisti erano compulsivi, ma dal 2008 in poi è nato il ‘modello di neo- sobrietà’, dove si acquista in maniera selettiva: e gli integratori rapprensentano un prodotto con un valore aggiunto, per il quale il consumatore è disposto a spendere di più.

Federsalus, conquistata la fiducia del consumatore finale, vuole ora assolvere il nuovo compito dell’informazione per la prevenzione. Il suo obiettivo è rivolto apertamente alla comunicazione, trovando una propria identità in un mondo di fake news, dove la reputazione diventa essenziale da difendere. Nasce a questo scopo, nel 2016, il progetto Sestante per avviare un percorso verso la qualità con codici etici e di comunicazione per arrivare al riconoscimento del settore, anche al di fuori dell’associazione.

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