L’obiettivo è Identificare il prodotto Igp, la sua piacevolezza e unicità e i suoi valori, con la Romagna, cioè con il suo territorio esclusivo di produzionea difesa e tutela di ogni imitazione. Un compito non da poco e su cui non bisogna abbassare la guardia, visto che nel mondo ci sono addirittura 94 marchi registrati di piadina.
Su questo punto si concentrano gli sforzi del Consorzio che della sua nascita, in pochi anni ha più che triplicato i quantitativi di Piadina Romagnola prodotti a marchio Igp, portandoli da poco più di 6.500 tonnellate nel 2014, anno di nascita del Consorzio di tutela, agli oltre 20.000 nel 2018, praticamente il 50% di tutta la piadina prodotta sia in Gdo che nella ristorazione e nei chioschi.
Se non è romagnola non è IGP
Farina, acqua, sale, olio evo o strutto, recita il disciplinare. E prosegue: un impasto suddiviso in palline o pani tondeggiati che vengono lavorati con il classico mattarello o attraverso lamine meccaniche fino a formare un disco dal diametro compreso fra i 15 e i 25 cm per uno spessore da 4 a 8mm, nel caso della ‘Piada o Piadina Romagnola’ , o fra i 23 e i 30 cm per un massimo di 3 mm di spessore nel caso della ‘Piadina Romagnola alla Riminese’. Poi 3 o 4 minuti di cottura su una piastra a 200/250 gradi, e la piadina è servita.
Web e social
La piadina romagnola è uno dei prodotti più ricercati sul web e non è un caso che il Consorzio abbia puntato molto sulla comunicazione digital che in un anno di attività ha portato ad oltre 2 milioni di visualizzazioni complessive sulle piattaforme facebook e Instagram.
Per rafforzare questa identità unica e l’appeal del prodotto legato alla Romagna, è in corso di realizzazione per la prima volta, uno spot dedicato alla Piadina Romagnola IGP che da questa estate accompagnerà sui social, a partire dal canale You Tube, i video più seguiti sui maggiori canali di informazione nazionali. Non mancheranno infine pianificazioni dedicate esclusivamente al trade per mettere in evidenza i plus del prodotto IGP.
Gli eventi
A fianco del palinsesto di comunicazione il 2019 vedrà la Piadina romagnola protagonista di numerosi eventi. Il più importante è il Piadina Night, un appuntamento pensato annuale e itinerante che parte questa estate da Rimini il 25 luglio.
La Piadina Romagnola IGP in cifre
Ad oggi (2019) in Italia quasi il 50% della piadina prodotta è IGP, dunque è certificata. Nel Belpaese, complessivamente nel 2018, sono state prodotte circa 47.000 tonnellate di Piadina, di cui 38 mila per la grande distribuzione (dati 2018), con un incremento del +6.2% rispetto all’anno 2017. A queste si aggiungono poco più di 8 mila tonnellate equamente divise fra ristorazione e chioschi. Il valore alla produzione della Piadina in generale (Igp e non) è di 160 milioni di euro nella Gdo, con un aumento del 5.5% rispetto al 2017.
Una fotografia del Consorzio
Costituitosi nel 2011, gli iscritti al Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola sono 13. Questi i soci del Consorzio: Adp (Riccione), Alimenta Produzioni (Riccione), Artigianpiada (Cerasolo), Deco Industrie (Bagnacavallo), Gastone (Ravenna), Gitoma (Bagnacavallo), Global Food (Misano), Negroni Umberto (Castel Guelfo), Pagliacci Marilena (Cervia), Piada d’Oro (Saludecio), Riccione Piadina (Riccione), Riviera Piada (Rimini), F.lli Maioli (Cervia).
Il Consorzio Presieduto da Alfio Biagini, ha l’obiettivo di mettere in campo iniziative tese alla promozione e valorizzazione del prodotto.