Cresce, sul mercato interno, il segmento degli integratori alimentari con probiotici, ovvero con ‘microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo’ come da definizione del Ministero della Salute.
Nel periodo gennaio 2018 – gennaio 2019 il settore di integratori ed alimenti probiotici (yogurt e latti fermentati) è aumentato del 3,7% a valore nel canale farmacia, confermando il trend positivo già rilevato negli anni precedenti, come emerge dai dati sia di Integratori Italia (di Unione Italiana Food) sia di New Line Ricerche di Mercato. Si evideziano, in particolare, le performance di vendita della Regione Lombardia, la prima per consumi, seguita da Lazio e Veneto.
Diversa la situazione negli altri Paesi Ue, in particolare in Germania, Francia e Spagna, dove il comparto è tendenzialmente in calo dal 2014: “La mancanza di un approccio armonizzato del quadro regolamentare a livello europeo – lamenta Rosanna Pecere, Executive Director Ipa, International Probiotics Association - sta impattando negativamente su questo mercato, che nel 2018 si è classificato solo al terzo posto”. Mentre si segnalano incrementi a doppia cifra nelle aree del Nord America, America Latina ed Asia.
“Occorre ripensare l’attuale politica della Commissione europea per i probiotici - aggiunge Pecere - poiché non consente di adottare un approccio condiviso tra i Paesi Ue per l’impiego del termine probiotico per definire la categoria”. L’Italia, in questo senso, è all’avanguardia: l’impiego del termine è regolato da Linee Guida nazionali già dal 2005. Al contrario, l’attuale livello d’incertezza sull’impiego della parola ‘probiotico’ nell’Ue starebbe impattando negativamente sul mercato e sugli stessi consumatori che, secondo Ipa, non hanno le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli.
Alcuni effetti dei probiotici sul funzionamento normale dell’organismo umano sono ben documentati, ed il loro impiego, da soli o in associazione, può essere considerato “evidence-based”. L’area dei probiotici rappresenta un settore in cui investire risorse in termini di ricerca, per meglio indagare il legame tra salute e microorganismi, identificando questi ultimi come potenziali mezzi per il mantenimento di un buono stato di salute.