Lagardère sviluppa l’area retail dell’aeroporto di Venezia

Un nuovo duty free di 1.200 mq e cinque punti di vendita foodservice le novità di un’area retail che ricorda un centro commerciale

Un progetto ambizioso quello che caratterizza la joint venture tra il gruppo francese Lagardère Travel Retail e Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia. Un’area, quella degli imbarchi, ampia 5.400 mq e completamente riprogettata per dare al viaggiatore in transito, un ambiente confortevole, in grado di rispondere alle esigenze attuali e caratterizzare lo spazio in modo da richiamare la città di Venezia. L’aeroporto Marco Polo ha visto una crescita significativa dei transiti, registrando negli ultimi anni un tasso quasi doppio rispetto alla media nazionale (6,1% contro il 3,3% nel periodo 2010-2017). Numericamente ciò significa 10,3 milioni di passeggeri solo nel 2017, in larghissima maggioranza internazionali (8,9 milioni).

Lagardère Travel Retail è il principale travel retailer negli aeroporti in Italia, Paese che rappresenta uno dei primi tre del gruppo per importanza. Attualmente opera in 15 aeroporti e 13 stazioni ferroviarie con una quota di oltre il 50% nella gestione del duty free. L’operatore francese ha raggiunto un fatturato di oltre 330 milione di euro e in Italia ha sviluppato settori specifici quali il fine food, duty free, moda ecc.

Complessivamente, il progetto di Save-Lagardère ha generato cinque ristoranti, il duty free principale Aelia, tre punti di vendita e tre fashion store. In termini di layout, la disposizione al Marco Polo di Venezia è stata curata nei minimi dettagli in modo da creare nella superficie aree service non troppo distanti ed evitando punti morti o di scarso traffico. Una parte del progetto che ha coinvolto profondamente anche Save che nella persona di Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo, ha portato l’expertise necessaria a individuare le dinamiche di movimentazione all’interno dello scalo:

Monica Scarcpa - Ad Gruppo Save

“Il terminal ha davanti a sé altri anni di sviluppo per cui il progetto realizzato ha presentato delle complessità in quanto deve rispondere alle esigenze degli spazi attuali, ma deve tener conto del disegno finale e di tutti i passaggi intermedi. Siamo quindi usciti da un modello tradizionale che vede la food court concentrata, per un layout in cui il mix diventa funzionale a valorizzare il servizio di ogni area”.

Fréderic Chevalier, dir. operativo Emea di Lagardére

Per anni gli aeroporti sono stati considerati come dei “non luoghi”, vissuti solo per poche ore e senza tratti distintivi. I nuovi progetti stanno però ribaltando la situazione. Non solo come livello di servizio, ma anche come specificità e la rivisitazione del Marco Polo ne è una conferma. In particolare, come dichiarato da Fréderic Chevalier, direttore operativo Emea di Lagardére, la riprogettazione dell’area ha avuto nei suoi obiettivi quello di connotare il Marco Polo come l’aeroporto di Venezia anche per contenuti, proponendo punti di vendita e aree che richiamassero la cultura e l’offering oggettistico del capoluogo veneto. A testimonianza di ciò la presenza del punto di vendita World of Venice, un negozio di souvenir che rappresenta l’artigianato di Venezia, con oggetti in vetro di Murano.

World of Venice
Emporio del Grano

La parte foodservice è stata rivisitata in profondità con format moderni. Questi comprendono l’Emporio del Grano che presenta un concept nel quale la cucina italiana è declinata evocando il territorio. Il servizio è assistito dal report diretto del tempo di consegna in modo da permettere al viaggiatore di gestire al meglio l’imbarco.

Natoo Healthy All The Way

Per i consumatori che hanno nel mirino il cibo salubre, Lagardère ha realizzato Natoo Healthy All The Way, un punto di vendita dislocato in 130 mq. A questi concept si unisce Rustichelli & Mangione che offre prodotti da forno italiani in sintonia con il gusto mediterraneo.

Coffee Lovers

Per un target internazionale è dedicato Coffee Lovers e Torrefazione Cannaregio, una classica caffetteria locale in sintonia con la tradizione veneziana con un’offerta di dessert e panini preparati con prodotti locali.

Lucio Rossetto, Ad Lagardère Travel Retail Italia

Un’attenzione al food derivante dallo studio delle attitudini del viaggiatore come dichiara a Mark Up Lucio Rossetto, Ad Lagardère Travel Retail Italia. “Alla base vi è un’idea precisa di fruizione degli spazi. Vi sono spazi caldi, spazi freddi e il nostro progetto ha come obiettivo l’ottimizzazione delle performance complessive, non del singolo negozio. Prendiamo in considerazione tutte le business line presenti e valutiamo il complessivo. Nel food in particolare, si assiste a una crescita continua che non è suscettibile a segmentazione. Anzi, il passeggero low cost spesso consuma di più perché non mangia in aeroplano e gradisce formule di tipo “grab and go” anche se non è una regola ferrea. Dobbiamo tenere conto che il food è parte integrante dell’esperienza di viaggio. Nel momento in cui un viaggiatore arriva a destinazione per una vacanza, vuole vivere questa esperienza già a partire da quanto consumerà nel terminal. E di questo aspetto occorre tenere profonda considerazione nella progettazione dell’offerta foodservice”.

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