Che Unieuro volesse quotarsi era "on the cards": Giancarlo Nicosanti Monterastelli (foto), amministratore delegato di Unieuro S.p.A., e Giuseppe Silvestrini, ex presidente, l'avevano accennato, seppur in termini ipotetico-futuristici, nella grande conferenza stampa del 2014 (si veda l'intervista su Mark Up, giugno 2014) nella quale fu presentata l'acquisizione da parte di Sgm-Marcopolo della catena fondata dal mitico e politropo Oscar Farinetti.
Bene, quell'idea sembra divenuta nel frattempo realtà: secondo Milanofinanza Unieuro dovrebbe debuttare a Piazza Affari prima di Pasqua 2017 (il 16 aprile) con un flottante cospicuo, fra il 35% e il 40%, anche se i principali azionisti (il fondo Rhone Capital, Dixons European Investments, e la famiglia Silvestrini) detengono nel complesso il 95,33% di Unieuro S.p.A. Questa sproporzione si deve al fatto che Rhone Capital (70,49%), Dixons (14,96%) e persino la famiglia Silvestrini dovrebbero o vendere le proprie quote (soprattutto i primi due) o diluire la partecipazione.
Il valore complessivo dell'azienda dovrebbe oscillare fra 390 e 430 milioni. Ricordiamo alcuni dati di bilancio:
-Fatturato 2015-2016: 1,570 miliardi di euro;
-Ebitda: 66 milioni
-Ebit: 42,7 milioni.
Il debito bancario è diminuito da 48,1 a quasi 35 milioni di euro, mentre è ancora negativa la Posizione finanziaria netta, anche se in miglioramento (da -51,9 milioni a -25,9 milioni).
I dipendenti sono 3.900 in fortissimo aumento rispetto ai 1.818 del 2014-2015.
Gli istituti di credito -si legge ancora in MF- hanno in pegno la holding che controlla Unieuro, e questa non è proprio una notizia positiva ai fini della quotazione.
Acquisizione Monclick
Unieuro considera funzionale alla quotazione anche l'acquisizione di Monclick, un player delle vendite su Internet di elettrodomestici attivo in Italia e Francia che però ha un fatturato piccolo (circa 77 milioni, in calo rispetto al 2014), un Mol negativo per 946.000 euro, e una perdita di 796.000 euro.