I consumatori non si sentono sicuri facendo shopping online

Secondo una ricerca di MarkMonitor il 78% è preoccupato per la sicurezza dei propri dati bancari e l'85% chiede ai brand maggiore tutela soprattutto per i beni contraffatti. Dati in aumento rispetto agli scorsi anni.

Gli acquisti online crescono e così la necessità di una maggiore sicurezza in merito alle transazioni in rete. Stando all'ultima indagine effettuata da MarkMonitor su un totale di 3.432 persone da nove Paesi, Italia compresa, rispetto al 2015 i consumatori si sentono meno sicuri rispetto allo shopping virtuale.

In particolare, il 78% degli intervistati si preoccupa per i propri dati personali e bancari, mentre ben l'85% crede che i brand dovrebbero fare di più per proteggerli, in particolare quando si tratta dell’acquisto di beni contraffatti.

La negligenza nei confronti della sicurezza mostra di avere un impatto negativo sulle aziende. Quasi i tre quarti (71%) dei consumatori dopo aver acquistato inconsapevolmente prodotti contraffatti ha una percezione più negativa del brand originale, con il 12% che ha affermato che non acquisterà mai più da quel marchio.

Questi risultati dovrebbero rappresentare un segnale di avvertimento per tutte le imprese contro la noncuranza nei confronti della sicurezza informatica. Solo perché il numero di consumatori che acquistano prodotti online aumenta, non vuol dire che le aziende possano rilassarsi e supporre che i consumatori si sentano a proprio agio.” - spiega Mark Frost, Ceo di MarkMonitor: “I brand devono fare tutto il necessario per far sentire sereni i propri clienti, sia che significhi dare una stretta sulle merci contraffatte o chiarire a tutti i clienti che i loro dettagli di pagamento sono al sicuro.

 

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