È perentorio il giudizio di Federdistribuzione sul Decreto legislativo, chiamato Scia 2, del 25/11/2016, n. 222, varato dal Consiglio dei Ministri: “Penalizza le scelte dei cittadini e frena gli investimenti delle imprese sul territorio”. Il decreto è composto da 6 articoli e un allegato con una tabella che individua, per ciascuna delle attività elencate, il regime amministrativo, l'eventuale concentrazione dei regimi e i riferimenti normativi.
Nello specifico il giudizio critico di Federdistribuzione è indirizzato all’articolo 1 comma 4 nel quale viene attribuito potere illimitato ai Comuni per porre vincoli e restrizioni allo stabilimento delle attività economiche e alle categorie merceologiche vendibili. Il parere dell’organismo di coordinamento e di rappresentanza della distribuzione moderna è che si “utilizzi in modo strumentale l’obiettivo di tutelare e valorizzazione del patrimonio storico e culturale delle città, attuando discriminazioni tra operatori economici. I Comuni hanno già ora gli strumenti adeguati per un buon governo del territorio”.
Federdistribuzione è intenzionata dunque a sollevare la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1 comma 4 nelle sedi giudiziarie competenti, sulla base dei profili critici già evidenziati nel parere della Commissione Affari Costituzionali del Senato. E annuncia: “Contesteremo gli atti applicativi che via via verranno adottati dalle varie amministrazioni locali”.