Gruppo attivo da circa 15 anni sul mercato della consulenza gestionale e commerciale esercitata prevalentemente nell’immobiliare a destinazione direzionale/retail, la novarese Odosgroup opera con tre marchi (Odos, Gea, Atrium) e un portafoglio di 20 grandi immobili retail serviti, in prevalenza gallerie commerciali e retail park. Oltre a Esselunga, acquisita come cliente nel 1996, spiccano fra i partner di Odosgroup anche Bnp Paribas, Carrefour, Decathlon, Leroy Merlin, Bricoman. Con Luca Verpelli, che di Odosgroup è amministratore delegato, partiamo subito con l’argomento semaforico per eccellenza, Esselunga.
Come si è sviluppato il rapporto con la catena di Bernardo Caprotti?
Ritengo grazie alla costruzione di un modello gestionale ritagliato su misura per il cliente e un servizio qualitativamente adeguato agli standard, molto elevati, di questa insegna, che resta il punto di riferimento per tutta la distribuzione italiana, e non solo italiana. Nel caso specifico, trattandosi per lo più di immobili di tipologia condominiale, il modello gestionale creato su misura è stato quello del “mandato senza rappresentanza”, a nostro avviso la soluzione più efficace per ottimizzare, fiscalmente e operativamente, un ambiente ostico come il condominio nei centri commerciali.
Su quali clienti della distribuzione state puntando?
Proprietà e fondi immobiliari con immobili commerciali e direzionali. Ai quali offriamo la nostra filiera gestionale: commercializzazione, gestione delle locazioni, commerciale e direzionale, gestione tecnica e building management, marketing e promo-pubblicitaria. Ci assumiamo formalmente le responsabilità della gestione immobiliare: dalla titolarità dei Cpi (Certificati prevenzione incendi), alla solidarietà previdenziale e contributiva degli appalti, fino agli adempimenti di prevenzione e sicurezza dei complessi commerciali, intesi quali luoghi di lavoro. La durata contrattuale dei nostri servizi gestionali non va oltre l’anno, e senza tacito rinnovo: questo permette ai clienti maggiore autonomia nel valutare il nostro operato e più libertà nel vendere-movimentare gli asset. Un altro nostro plus è il personale, disponibile 24 ore, sette giorni su sette, al numero verde.
Centro commerciale vs retail park: qual è il più difficile da gestire?
Il centro commerciale. Perché dal punto di vista dell’offerta e del marketing è una polarità più articolata rispetto a un retail park e richiede alla società di gestione maggiori competenze e responsabilità di regia e di armonizzazione, soprattutto quando si interviene in situazioni incagliate e complesse come sempre più spesso accade. Assistiamo ogni giorno a proprietà e insegne sempre più pressanti nella ricerca di gestori specializzati e trasparenti al punto di essere chiamati non solo a gestire, ma sempre più spesso a controllare la gestione di altri gestori o amministratori mediante veri e propri processi di due diligence.
In futuro quali saranno le attività a maggior valore aggiunto?
Nel mondo dei centri commerciali siamo in una fase di pieno passaggio generazionale, specie per le strutture più datate che spesso conservano ottime location, ma format sorpassati. La nuova attività a maggior valore aggiunto è il remodelling innovativo e sostenibile: sul piano commerciale, tecnico impiantistico, energetico e di marketing.
La gestione del condominio esercenti soggiace alle stesse regole del condominio tradizionale?
Ahimè, sì. Anche dopo la recente riforma (legge 220 del 2012) la gestione di un condomino commerciale, a differenza di quanto accade in altri Paesi europei, segue le stesse regole. Questo aspetto spaventa gli investitori soprattutto internazionali quando si avvicinano a centri commerciali di carattere condominiale. Tuttavia esistono soluzioni giuridiche e gestionali e i casi di successo confermano la loro validità.