Nonostante la Brexit abbia inizialmente avuto un impatto non favorevole sulla fiducia dei consumatori, a causa del clima di incertezza, le vendite periodo su periodo in Gran Bretagna nel 2016 sono cresciute dell'1,1% secondo il Retail Sales Monitor di Brc-Kpmg, con una crescita pari all'1,9% in luglio, la migliore registrata da gennaio di quest'anno. La sfiducia infatti non ha comunque influito sugli acquisti già pianificati, come per esempio le vacanze. L'incertezza pesa anche lato retail, si legge nel comunicato diffuso da Kpmg, che cita il punto di vista di Maureen Hilton di Verdict Retail: "Oltre ad aver impattato sulla fiducia dei consumatori, l'incertezza ha impedito ai retailer di fare concreti piani di business, e finché il Governo non deciderà come affrontare il tema, l'unica possibilità che hanno è quella di prepararsi a ogni eventualità". Questo aspetto è stato quello che ha causato l'iniziale calo della sterlina e delle azioni dei retailer, nonché nel settore degli immobili commerciali, venduti a prezzi inferiori rispetto al valore reale. A subire le perdite maggiori sono stati i settori nei quali i consumatori devono spendere cifre ingenti: arredamento, tutto quanto collegato all'abitazione, automobilistico. Colpiti anche i retailer di abbigliamento, perché acquistano beni in dollari e le promozioni hanno aumentato il loro impatto.
Molto positive le vendite di alimentari, che stando al Monitor hanno fatto registrare il miglior risultato da dicembre 2013, con una crescita in particolare negli snack e cibo da pic nic, oltre che della categoria dei frutti di bosco. L'estate altalenante, con numerose settimane molto calde a luglio ma un inizio in sordina, ha portato a un andamento favorevole anche nel settore dell'abbigliamento i retailer avevano stock più consistenti, e li hanno in parte smaltiti con i saldi: in crescita soprattutto l'abbigliamento donna e gli accessori come cappelli e occhiali, e naturalmente i costumi da bagno. In calo però l'abbigliamento bambini, probabilmente a indicare un calo nel back-to-school, e in generale una riduzione nelle vendite a prezzo pieno, rispetto al 2015. Il tema del cambio sfavorevole per gli acquisti all'ingrosso va esteso anche ad altri settori e probabilmente finirà per farsi sentire sui prezzi al consumo, o sui margini, con effetti negativi soprattutto per i retailer di dimensioni più piccole. Negli alimentari, l'incremento dei prezzi potrebbe venir assorbito dalla concorrenza tra le diverse insegne. Secondo Nick Bubb, consulente nel settore retail, "La preoccupazione è che l'incremento dei discount e il surplus dei superstore sul mercato, la crescita dell'online e dei convenience store provocherà un cambiamento strutturale profondo nel settore". Una possibile conseguenza potrebbe essere una contrazione dell'espansione del retail in UK, o un miglioramento nell'efficienza delle imprese, una maggior consapevolezza e interesse verso l'acquisto di beni prodotti in loco.
Un altro elemento che l'analisi considera è quello del recruiting: i retailer inglesi fino a oggi hanno "importato" specialisti dall'Europa per i data base, analytics e nel digitale, e questo flusso potrebbe subire delle limitazioni con la Brexit.
Il caldo non sostiene gli acquisti di calzature, anche se si evidenzia qualche segnale positivo dato da un giugno in crescita e dal sostegno delle vendite in promozione, almeno per sandali e infradito, ma non per il segmento bimbo. L'estate non aiuta nemmeno il settore dell'arredo, che comunque rimane in crescita, pur se in modo più contenuto. Scendono anche gli accessori per la casa, in particolare per la cucina, e il tessile per la casa, ma bene le vendite di prodotti stagionali e accessori di costo contenuto.
Il caldo aiuta invece il settore health & beauty, grazie alle vendite di creme solari e cosmetici, e anche grazie ai saldi. In giugno però le vendite avevano toccato il punto più basso. Bene anche i giocattoli e il settore baby, sia indoor che outdoor, e naturalmente gli elettrodomestici "estivi", come ventilatori e condizionatori, ma anche frigoriferi. Il rapporto suggerisce che un aiuto può essere arrivato dalla crescente competizione nel servizio di consegna a domicilio.
L'indicatore più favorevole evidenziato da Brc-Kpmg è quello relativo alla crescita degli acquisti di gioielli e orologi, il risultato migliore da novembre 2014, segnale inequivocabile di una maggior fiducia da parte dei consumatori. Occorre ricordare che i dati sulle vendite presso i pdv tradizionali erano negativi da sei mesi, a causa in parte della crescita dell'online, e in parte della razionalizzazione delle reti di vendita. Rispetto al tema Brexit, il rapporto mette in evidenza anche il dato della debolezza della sterlina in seguito al risultato del referendum, che potrebbe aver in parte favorito la propensione all'acquisto dei turisti benestanti, anche se non in tutti i settori.
Secondo i membri Rtt dunque i consumatori inglesi continueranno ad acquistare e ci saranno come prima retailer più o meno capaci e di successo, man mano che lo scenario della Brexit si definirà con maggior chiarezza. Il processo sarà lungo e i dettagli "emergeranno lentamente - ha affermato Martin Hayward, fondatore di Hayward Strategy and Future - e probabilmente con meno drammaticità di quanto la propaganda anti-Brexit ci aveva fatto credere".