L’alimentare è un tema sempre più trendy che satura conversazioni reali e virtuali, contenuti e programmi televisivi di vario genere. Parliamo di un interesse entrato in forte risonanza con i vari format di condivisione social e che aumenta la predisposizione dei consumatori a sperimentare nuovi piatti e sapori, come delinea Charles Spence, professore al Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell’Università di Oxford.
Qual è allora l’approccio che gli italiani adottano nei confronti dell’esperienza di gusto, soprattutto se si tratta di nuove ricette?
L’indagine effettuata da Yougov per Coca-Cola ha portato a tracciare 6 profili food sulla base delle preferenze espresse e dei comportamenti manifestati. Si badi che questi ultimi non sono necessariamente in contrasto tra loro e lasciano aperta possibilità di identificazione multipla.
- Esplorativi (41%). Si auto-definiscono avventurosi quando si tratta di provare nuovi sapori e sono particolarmente aperti alle novità culinarie.
- Stagionali (42%). Sono più propensi a provare nuovi sapori soprattutto nel periodo estivo, in linea con un cambio di clima e lifestyle stagionale.
- Divulgatori (42%). La loro inclinazione alle novità alimentari è guidata innanzitutto dal desiderio di poter poi dare consigli ad amici e parenti. Del resto, oggi più che mai “ogni esperienza è associata a una raccomandazione, a un ‘devi provarlo’ o ‘non devi assolutamente farlo’, creata da noi stessi o frutto di un sentiment sociale che condividiamo”, ribadisce il professor Spence.
- Goderecci (30%). Buongustai che associano indissolubilmente l’esperienza al cibo. Sostengono infatti che la cosa che meglio ricordano dopo un evento è quello che hanno mangiato o bevuto.
- Frugali (38%). All’interno della food-mania resta comunque una percentuale di persone elevata che dichiara di non avere tempo per godersi i momenti “di gusto” a causa di uno stile di vita frenetico. Un fatto percepito come sempre più problematico anche per la creazione di un ambiente armonico a tavola.
- Visivi (75%). Tra i 5 sensi la vista è quello più apprezzato dalla maggior parte delle persone, contro un 39% che riconosce invece il primato del piacere al gusto. Vedere per credere, insomma, ma anche per mangiare e gioire.