Butali (Aires): “Il negozio fisico resta il punto di riferimento per il consumatore”

Alessandro Butali, Presidente AIRES
Per Alessandro Butali, presidente Aires, il successo del'eCommerce, confermato da una recentissima ricerca Unc (solo il 13% degli italiani non ha fatto acquisti online nell'ultimo anno) non metterà mai in discussione il ruolo dei negozi fisici

Per Alessandro Butali, presidente di Aires, la più importante associazione nazionale di retailer specializzati nell'elettronica di consumo (da Euronics a Unieuro, Trony, Sinergy, Expert, tanto per capirci) i negozi e le catene tradizionali resteranno un punto fermo nei percorsi del consumatore, anche se la nuova logica commerciale dei "bricks&clicks" è inevitabile. Secondo la ricerca Unc (Unione nazionale consumatori) solo il 13% degli intervistati ha dichiarato di non aver acquistato on-line nell’ultimo anno ma, al contempo, il negozio fisico (ossia quello tradizionale, con vetrine, prodotti e scaffali) resta irrinunciabile per il 99% del campione. Per quanto riguarda l’acquisto di elettronica di consumo ed elettrodomestici, uno dei più esposti alla concorrenza dei siti eCommerce, lo studio ha evidenziato che il 43% dei rispondenti è ricorso a Internet almeno una volta negli ultimi 12 mesi.
Che il classico e intramontabile negozio resti una stella polare per tutti, non solo gli acquirenti, è ferma convinzione del Presidente di AIRES, Alessandro Butali: “In Italia il negozio fisico continua a dare fiducia e a rappresentare un punto di riferimento per il cliente. Il consumatore ha bisogno di assistenza competente per l’acquisto e del rapporto personale con gli addetti alle vendite. Va evidenziata, inoltre, la problematica della sicurezza in rete, che in certi casi potrebbe ancora dissuadere dall'acquistare online".

Alessandro Butali, Presidente AIRES
Alessandro Butali, Presidente AIRES

Pick&Pay, formula di acquisto in crescita

Fra gli altri nodi critici c'è la diffusione tutt'altro che omogenea della banda larga sul territorio nazionale: "È un problema che verrà sicuramente risolto nel tempo ma, in linea generale, gli italiani sono più tradizionalisti e la vicinanza del punto di vendita, grazie ai tanti negozi presenti sul territorio, ha un’influenza importante. È indubbio che anche da noi, Internet stia assumendo un ruolo sempre più importante e in questo contesto registriamo anche una forte crescita del pick and pay, ossia della pratica di prenotare o acquistare on line per poi ritirare in negozio. Tutto questo è un bene, ma non dobbiamo passare da un eccesso all’altro".
Secondo Butali, ma non è l'unico a sostenerlo fra i retailer e gli osservatori del settore, la quota degli acquisti online non raggiungerà i numeri che si riscontrano in mercati europei nei quali (si pensi ai paesi scandinavi) i problemi climatici, la bassa densità di negozi e le distanze chilometriche per andare direttamente in negozio rendono plausibile un maggior ricorso agli acquisti on line. "Non si deve poi dimenticare -aggiunge Butali- la struttura sociale, demografica e geografica che rende l’Italia unica al mondo, e difficilissima da omologare a modelli distributivi di altri mercati".
I soci Aires sono imprese multicanale, e per questo lavorano sul doppia binario dei "Bricks&Clicks", che rappresentano le maggiori quote di mercato in tutti i segmenti di elettronica di consumo e dell’elettrodomestico. "Sul versante del commercio elettronico riteniamo fondamentale -precisa Butali- che tutti gli attori possano competere ad armi pari, in un quadro legislativo chiaro, trasparente e non discriminatorio. In questa ottica abbiamo avviato un promettente dialogo con il Consorzio Netcomm del quale apprezziamo le competenze e l’importante opera di diffusione di una nuova cultura d’impresa per la quale il commercio online possa rappresentare un reale elemento di crescita dell’economia nazionale”.

 

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