Metro: essere i campioni del business indipendente

Questo l’obiettivo del Gruppo tedesco che ha avviato una profonda riorganizzazione, anche nei cash&carry per interpretare i bisogni locali (da Mark Up 246)

Gode di buona salute Metro Group che, presentando i risultati dell’anno finanziario 2014/2015, ha soprattutto indicato gli obiettivi per il prossimo anno: che prevedono una rifocalizzazione della mission in tutte le attività in cui opera (Metro Cash&Carry, Media World e Real supermercati). La consapevolezza di poter guardare al futuro con rinnovata fiducia nasce dall’andamento positivo delle vendite di gruppo, in crescita dell’1,5% a parità di rete (59,22 mld di euro), dovute soprattutto alla vendita di Galeria Kaufhof a Hudson’s Bay Company lo scorso fine settembre. Come ha sottolineato Olaf Koch, Ceo del gruppo, l’obiettivo è generare una crescita sostenibile a lungo termine grazie a strategie focalizzate sulle esigenze del consumatore, il vero valore aziendale: questo significa, prima di tutto, l’implementazione di attività e servizi innovativi, soprattutto digitali, per essere più efficienti, ma prevede anche la razionalizzazione della rete fisica degli store nei diversi canali, cui si aggiunge la definizione di nuovi logiche negli assortimenti.

Molte aspettative sono legate all’andamento di Metro Cash and Carry, il core business del gruppo: le vendite della rete mondiale all’ingrosso si sono attestate intorno ai 29,69 mld di euro, registrando, a parità di rete, un modesto incremento dello 0,9%. Si tratta, comunque del nono incremento consecutivo nei risultati trimestrali, con segnali di crescita in tutte le aree geografiche in cui il brand è presente. “Vogliamo diventare i campioni nel business indipendente del mondo horeca”, ha sottolineato Olaf Koch. A questo scopo, il gruppo ha ripensato la propria organizzazione, per permettere alle realtà attive nei singoli Paesi di definire strategie locali, che valorizzino in maniera più evidente rispetto al passato assortimenti e soluzioni legati al territorio. Ma questo non è sufficiente: servono servizi più efficienti nelle consegne, un più diffuso utilizzo del digitale e lo sviluppo di nuove attività per il ristoratore di domani a livello sia tecnologico sia di formazione. A questo scopo, è stato creato Metro Accelerator, un incubatore di imprese e nuove attività, in grado di individuare, a livello mondiale, le soluzioni più innovative e tradurle nei singoli Paesi. Per capirne di più, abbiamo incontro il Ceo mondiale del canale cash&carry, Pieter C. Boone, che ci ha spiegato le nuove strategie, con particolare attenzione anche all’approccio al Made in Italy.

Il testo completo su Mark Up n. 246

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