di Laura Seguso
Mobilitazione ampia per la guerra del latte. Al fianco della Coldiretti, già in piazza per difendere i prodotti locali, si è mobilitato il Movimento Consumatori. “Non ci sono mai piaciuti gli oligopoli -spiega il segretario generale Movimento Consumatori, Alessandro Mostaccio- a maggior ragione quando si traducono in posizioni dominanti, determinando il condizionamento di un intero settore come quello lattiero-caseario Italiano”.
Nel passaggio dalla stalla allo scaffale -sottolinea Coldiretti- i prezzi del latte fresco moltiplicano fino a quattro volte e la differenza tra i prezzi pagati dal consumatore italiano e il prezzo riconosciuto agli allevatori è la più alta d’Europa. In altre parole, in Italia l’industria e la distribuzione hanno i margini più elevati rispetto agli altri Paesi, dalla Francia alla Germania. E questo significa che all’interno della filiera ci sono margini da recuperare per garantire un giusto prezzo agli allevatori senza aumenti per i consumatori.
Alla base ci sarebbe un evidente squilibrio contrattuale tra le parti che determina un abuso, da parte dell’industria, dovuto alla maggiore forza economica sul mercato, con imposizione di condizioni ingiustificatamente gravose agli allevatori, che non riescono a coprire nemmeno i costi di produzione.
L’Antitrust si pronuncerà entro primi di dicembre sulla posizione di Lactalis, divenuta ormai il primo gruppo sul mercato italiano e mondiale nei prodotti lattiero caseari.
Gruppo Lactalis nel frattempo ha ritirato la sospensione del ritiro della materia prima dalle stalle italiane conferenti, avviato in seguito al blocco del magazzino di distribuzione messo in campo da Coldiretti.