Sia che li chiamiate Centennials, sia che preferiate il termine generazione Z o post-Millennials, il risultato non cambia: sono sempre loro, i giovani digitali, l'audience obbligatoria del vostro futuro che con lo smartphone si aspetta di fare qualunque cosa e che richiede un approccio tutto suo per essere coinvolta e fidelizzata.
“La prima corte di questa nuova generazione, oggi 16-19 enni, rappresenta un target estremamente rilevante per molte categorie e marche. Comprenderne le aspettative, gli atteggiamenti ed i valori che ne guidano i comportamenti è quindi fondamentale per gestire lo sviluppo dei brand", spiega Federico Capeci, Chief Digital Officer & Ceo Kantar Millward Brown e Kantar TNS, nel corso di un incontro sul tema organizzato da Kantar Millward Brown.
Lo studio esclusivo effettuato da AdReaction sui Centennials ne delinea l'identità attraverso alcune caratteristiche fondamentali, che aiutano a capire come comunicare con loro per attivarne l'engagement.
Offrire libertà di 1scelta
I post-Millennials vivono l’istante, sono cresciuti in un mondo on-demand dalle opzioni infinite e sono pertanto attratti da comunicazioni che stimolano la creatività, offrendo loro la possibilità di scegliere o di influenzare ciò che accade. Trovano naturale poter decidere quando e come interagire con le marche e pretendono di mantenere una posizione di controllo.
2 Musica, humor, empatia leve efficaci
Abbiamo visto come sia difficile ottenere l'attenzione dei Centennials riducendo la loro naturale inclinazione a skippare qualsiasi comunicazione. Parliamo di un target che si annoia facilmente, in cerca di nuovi stimoli, per il cui il digitale non rappresenta più una novità. I Centennials sono mpazienti con le marche che non sanno offrire esperienze connesse in grado di arricchire l’esperienza offline. La chiave per attrarli è suscitare immediata empatia ed emozionalità: musica e humor stando alle risposte di 24mila esponenti della generazione sono particolarmente utili al riguardo.
3 Trasparenza assoluta
Nati in un’epoca di crisi finanziarie, instabilità politica e minaccia terroristica, gli esponenti della Gen Z sono pragmatici e tendenzialmente diffidenti nei confronti delle marche. Possono essere capaci di grande fiducia, ma si tratta allora di una fiducia costantemente messa in discussione e testata. Molto più consapevoli rispetto alla generazione precedente della loro privacy, pretendono un’assoluta trasparenza da brand e vogliono verificare autenticità della promessa e coerenza tra detto e fatto.