UniCredit e Nomisma premiano le aziende vitivinicole top

Uno studio congiunto ha individuato le imprese vitivinicole che si sono distinte per sostenibilità, innovazione, internazionalizzazione e che hanno contribuito attivamente a rafforzare la distintività sui mercati e/o che rappresentano un volano per l’attrattività dei territori in cui operano

Imprese che si sono distinte per i per percorsi di sostenibilità, innovazione, internazionalizzazione, che hanno contribuito attivamente a rafforzare la distintività sui mercati e/o che rappresentano un volano per l’attrattività dei territori in cui operano. Sono le imprese best ambassador scelte da UniCredit e Nomisma, nell’ambito della nuova analisi sul posizionamento competitivo delle filiere agroalimentari, questa volta focalizzato sul settore vitivinicolo.

Dall’indagine è emerso che le imprese negli anni si sono evolute per rispondere alle continue sfide del mercato, generando valore non solo per sé stesse ma anche per i territori in cui sono inserite. Il record sfiorato degli 8 miliardi di euro di export del 2022 è il risultato di un riposizionamento qualitativo del portfolio vini venduti oltre i confini nazionali che in dieci anni ha visto scendere i volumi di vino sfuso dal 31% del 2012 al 19% del 2022 e contestualmente crescere quelli di spumanti dal 9% al 24%.

Le best ambassador

Ecco le aziende premiate e le motivazioni in sintesi.

G.D. Vajra (Piemonte): Cantina da sempre legata alle tradizioni e al territorio di appartenenza, capace nel tempo di affermarsi con prodotti che hanno raggiunto livelli qualitativi sempre più elevati.

Az. Agr. G. Ricci Curbastro e Figli (Lombardia): Innovazione e sostenibilità le parole d’ordine che hanno portato l’azienda a vincere il premio UniCredit Wine award. Dal 2017 è tra le prime nove realtà in Italia certificata come “Azienda Sostenibile” secondo lo standard Equalitas per il proprio impegno sotto il profilo ambientale, economico e sociale.

Masi Agricola (Veneto): Per il suo livello di awareness e reputation presso il consumatore italiano e internazionale hanno contribuito a rafforzare il posizionamento dell’Amarone e in generale dei vini made in Italy nel mondo.

Azienda vinicola Umani Ronchi (Marche): I risultati dell’UniCredit Wine Award fanno emergere come l’azienda sia tra le più alte nella classifica dei best ambassador per il vino italiano. L’azienda si è distinta inoltre per una elevata propensione all’export.

Spinelli (Abruzzo): L’azienda vince l’UniCredit Wine Award perché si è distinta per un elevato valore degli indicatori relativi a digitalizzazione e innovazione ma anche per una significativa presenza nei mercati emergenti.

Feudi di San Gregorio Società Agricola (Campania): Dai risultati dell’analisi di Nomisma Wine Monitor è risultata una delle aziende che più si sono distinte per un percorso di premiumization e internazionalizzazione.

Aziende agricole Planeta (Sicilia): L’impegno nel sociale ma anche tutte le iniziative nel campo della sostenibilità, in primis quella ambientale, con un impegno profuso nella tutela del paesaggio, la bioarchitettura, l’utilizzo di energie rinnovabili, fanno di Planeta una delle aziende best ambassador del vino italiano.

Cavit- Trento (Trentino-Alto Adige): UniCredit e Nomisma Wine Monitor hanno voluto premiare Cavit per un particolare progetto intrapreso dall’azienda, Pica, espressione della propensione all’innovazione e della tecnologia in vigna.

Le chiavi di lettura

“L’analisi ci ha permesso di individuare punti di forza e aree di miglioramento del mondo vitivinicolo italiano, un’eccellenza del made in Italy che già oggi sosteniamo con impieghi per 900 milioni di euro”, rivendica Remo Taricani, deputy head di UniCredit Italia. Mentre  Denis Pantini, responsabile agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma, segnala che “in uno scenario di consumi di vino in continuo movimento tra le diverse aree del mondo, il tema di come dare più valore alla filiera vitivinicola italiana e attraverso quali asset diventa sempre più fondamentale per garantire una continuità futura alle imprese del settore”.

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