Barilla presenta il bilancio economico e sostenibile 2015 con fatturati in crescita del 2%. La multinazionale chiude in positivo soprattutto grazie alle buone performance di vendita sui mercati esteri, Europa in testa. A conferma che ormai, per le multinazionali, la crescita del business va di pari passo con lo sviluppo dei piani di responsabilità sociale d'impresa, la presentazione del bilancio economico 2015 è concisa con l'aggiornamento del rapporto di sostenibilità “Buono per Te, Buono per il Pianeta” del gruppo.
A fronte di un mercato non brillante, . La spesa per gli investimenti è stata attorno a 147 milioni di euro (pari a circa il 4% del fatturato). Contestualmente, è proseguita la riduzione dell'indebitamento del Gruppo, che è passata dai 250 milioni del 2014 a 170 milioni di euro del 2015. I volumi di vendita, invece, sono stabili. In Italia, cui si deve quasi la metà del fatturato dell'azienda, il segmento premiante è quello dei Meal Solutions, guidato dallo sviluppo dei sughi, soprattutto il pesto, e dai prodotti a base di carne. Ma i riscontri più significativi vengono in particolare dall'Europa, dove i volumi sono aumentati del 4%. Bene anche gli States, che hanno visto aumentare il proprio fatturato netto.
Good for you Good for the planet. Così si riassume la politica di sostenibilità di Barilla: tre cose danno immediatamente il segno di cosa sta facendo una delle principali aziende italiane del food in ambito sostenibilità. La prima riguarda i prodotti. “Negli ultimi 5 anni oltre 200 referenze sono state migliorate rendendole ancora più salubri -ha spiegato Guido Barilla, presidente dell'azienda-. Abbiamo ridotto la quantità di sale, zucchero e grassi saturi, risparmiando per esempio 2.000 tonnellate di sale e oltre 4.000 di grassi saturi”. La seconda riguarda il Treno del grano: un nuovo raccordo ferroviario da Ravenna a Parma per il trasporto del grano duro, che permette su base annua di evitare l’impiego di circa 3.300 camion sulle strade europee e ridurre circa 1.100 tonnellate di emissioni di gas serra. L'azione che più ha contribuito a ridurre del 23% le emissioni di CO2. La terza è lo smart working, che ormai è utilizzato dal 74% degli impiegati. Un progetto iniziato nel 2013 che quest'anno Barilla ha deciso di raddoppiare: da 4 a 8 giorni al mese. L’ambizioso obiettivo per il 2020 è offrire al 100% degli impiegati d’ufficio la possibilità di lavorare da casa.