Facciamo il punto su questo 2015 ...
Il Largo Consumo chiuderà con una crescita tra 1 e 1,5%, un più sia a valore sia in termini reali. Permangono però alcune criticità: soffrono le vendite del “moderno”, mentre i discount continuano a essere i canali con tassi di sviluppo maggiori. Inoltre, l’emergere di Amazon pone nuove sfide, alzando l’asticella dei servizi alla clientela. Bilancio positivo per la marca, l’aumento del carrello segnalato da Iri e Nielsen si traduce anche in una maggiore disponibilità all’acquisto dei brand.
Previsioni per il 2016?
In un contesto economico positivo, ma fragile, non esiste più una media sulla quale impostare previsioni attendibili. Lo vediamo tra i distributori e anche tra le nostre aziende. Una crescita modesta per il 2016, con grandi differenze: a settori e aziende che si svilupperanno se ne contrapporranno altri che soffriranno. Crescono e continueranno a farlo i segmenti legati ai bisogni emergenti, quali le intolleranze alimentari e i prodotti freschi, che offrono un contenuto di servizio importante in termini di risparmio di tempo e semplificazione della vita del consumatore e di implementazione del concetto di socialità. Dentro ai settori, cresceranno le marche e i prodotti che sapranno cogliere queste tendenze, conquistando quote di mercato. Altri player, pur presenti nelle stesse categorie, saranno in difficoltà. Sarà un mercato più selettivo e più severo.
Per l'intervista completa si rimanda al nuovo numero di Mark Up n.245