Una chiusura 2015 che conferma la ripresa per gli investimenti pubblicitari in Italia, ch a dicembre registrano un aumento del 4,5% pur con divario tra i singoli mezzi di comunicazione. I dati Nielsen parlano di un mercato 2015 che si ferma poco al di sotto dello zero (-0,5%), arrivando a +1,7% se si considera la stima sulla parte di web non monitorata e attinente in maggioranza a search e social.
Nonostante le persistenti difficoltà, quindi, sembra proseguire il trend positivo che ha caratterizzato il secondo semestre dello scorso anno e che apre a un probabile ulteriore consolidamento nel 2016. Guardando ai prossimi anni, inoltre, “le novità tecnologiche rappresenteranno un driver di cambiamento anche nella allocazione dei budget pubblicitari, in attesa che i millennials assumano un ruolo significativo anche nel cambiamento dei consumi”, sottolinea Alberto Dal Sasso, Advertising Information Service Business Director di Nielsen.
Passando alle performance dei singoli mezzi, la televisione chiude il 2015 con una crescita dello 0,7%, grazie a un secondo semestre a +5,3%. Confermano il segno negativo i quotidiani e i periodici che chiudono rispettivamente a -6,6% e – 4,1% l’intero anno, così come direct mail (-8,3%) e cinema (-4,1%).
Il mezzo radio si distingue nel 2015 per l’incremento sensibilmente al di sopra della media, pari a +8,8%. Anche internet nel complesso di monitoraggio e stime chiude in aumento dell’ 8,5%, escludendo invece search e social il risultato è -0,7%, a conferma di quanto questi ultimi siano sempre più determinanti. Sensibile infine la crescita del mondo dell’out of home che, grazie ad Expo 2015, arriva al capolinea con segno positivo: outdoor +3,3%, transit +15,6% e out of home TV +13,1%.
Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 11 in aumento nel 2015, con un apporto di circa 176 milioni di euro. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti nei 12 mesi: alla crescita di alimentari (+6,5%, circa 51,7 milioni) e farmaceutici (+8,6%, circa 25,8 milioni), si contrappone il calo di finanza/assicurazioni -8,7%, circa 28,5 milioni), telecomunicazioni (-7,7%, circa 27,7 milioni). I maggiori apporti alla crescita arrivano da servizi professionali (+7,9%), bevande/alcolici (+9,3%) e gestione casa (+8,5%).